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PITTORI: Maestro di Pozzomaggiore

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI POZZOMAGGIORE

1750-1770

Pozzomaggiore, chiesa di S. Antonio Abate

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua che raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa si trova in una nicchia all'interno della chiesa di sant'Antonio Abate in località Pozzomaggiore in Sardegna.

Il santo è stato qui raffigurato con i paramenti episcopali in atto benedicente. In testa porta una curiosa mitra a punta, così come il pastorale ha particolare conformazione. Ai suoi piedi è stato posto un modello di chiesa, che può richiamare la costruzione locale, ma più in generale la Chiesa al cui servizio il santo spese buona parte della sua esistenza e delle sue energie.

Il viso di Agostino ha un aspetto ancora giovanile con la caratteristica fluente barba nera che gli scende fino al petto.

La chiesa è dedicata a sant'Antonio abate ma è anche nota come chiesa della Madonna della Salute, titolo che rivela la presenza di un insediamento agostiniano. L'edificio presenta un impianto seicentesco contemporaneo al coesistente convento dei monaci Agostiniani che era annesso alla chiesa. La facciata è in stile tardo barocco ed è datata 1790. Nelle forme in cui si presenta attualmente è opera di maestranze piemontesi, probabilmente le stesse che lavorarono più tardi a Mara nella chiesa di Bonu Ighinu.

Il campanile è stato costruito verso il 1847, quando il convento venne sottoposto ad un importante intervento di ampliamento e di ristrutturazione. La chiesa presenta una navata centrale voltata a botte e due navate laterali dove trovano posto tre cappelle per ciascuna parte. In origine si poteva accedere al corridoio del Convento dalla seconda cappella sulla destra. Il convento è stato successivamente utilizzato come Caserma dei carabinieri e come carcere. Recentemente è diventato sede del Museo del cavallo.

Sulla facciata della chiesa sono ancora evidenti alcuni simboli agostiniani quale il cuore fiammante trafitto da frecce, così come una scritta in rilievo che ricorda che i lavori vennero conclusi nel 1790: H. OPE. F. ANNO 1790. L'ambone presenta il simbolo agostiniano del cuore fiammante trafitto da una freccia su un libro, che riporta la data 1802. Sull'altare maggiore sono poste tre statue, così come ai lati e nelle cappelle laterali se ne trovano altre, fra cui un sant'Agostino, la Vergine, san Domenico e una santa Rita.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.