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PITTORI: Maestro di Untergriesbach

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI UNTERGRIESBACH

1712

Untergriesbach, chiesa di san Michele

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa statua di sant'Agostino nelle sue tradizionali vesti di vescovo si trova nel pulpito barocco della chiesa parrocchiale di San Michele a Untergriesbach in Baviera.

L'artista ha saputo conferire al personaggio una grande dinamicità espressiva grazie al movimento sia delle braccia che delle gambe. Agostino è vestito da vescovo ed impugna con la mano sinistra un bastone pastorale. In testa porta una preziosa mitra e al collo una collana cui è attaccata una croce doppia. L'abito presenta colori sgargianti policromi secondo il gusto dell'epoca. Il volto del santo mostra una grande sicurezza nello sguardo, il che gli conferisce maggiore autorevolezza.

La chiesa è già menzionata nel 1239 assieme al suo pastore che è un certo Otto von Gryesbach. Nel 1367 viene incendiata dai cittadini ribelli di Passau.

La chiesa, pesantemente danneggiata, viene ricostruita: nel 1481 Georg Pockseder, il parroco, progetta un nuovo edificio che troverà realizzazione nel 1491 in stile gotico a una navata. nel 1602 il campanile, colpito sul lato sud da un fulmine, viene danneggiato pesantemente.

Nel 1725 la chiesa viene ristrutturata in forme barocche e il soffitto della navata viene dipinto da Giuseppe Passau, mentre il transetto e il coro vengono affrescati nel 1780 da Johann Georg Unruhe.

L'altare maggiore è un importante edificio barocco del 1690 ma erano presenti anche quattro altari laterali databili al 1728.

Per decorare la chiesa furono chiamati anche stuccatori hanno realizzato l'aspetto attuale della chiesa.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6