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PITTORI: Jan Baptist Xavéry

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

JAN BAPTIST XAVERY

1697-1742

L'Aia, Kerk Oud-Katholieke, pulpito

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Il pulpito in Kerk Oud-Katholieke (Vecchia chiesa cattolica) a L'Aia è stata realizzata dal famoso scultore fiammingo Jan Baptist Xavéry Il pulpito contiene la figura di Sant'Agostino di Ippona, uno dei Patroni della chiesa.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

 

Jan Xavery Battista nasce ad Anversa nel 1697 e muore a L'Aia nel 1742. Figlio dello scultore Albertus Xavery ne segue le orme lavorando nei Paesi Bassi. Conduce i primi studi con il padre prima di entrare nello studio di Michiel van der Voort, dove rimane fino al suo trasferimento in Vienna nel 1719. In seguito viaggia in Italia fino al 1721 quando decide di stabilirsi a L'Aia. Nel 1725 entra come membro nella Guilda dei pittori di quella città, la CONFRERIE Pictura. Nel 1725 si sposa con Maria Cristina Robart, dalla quale ebbe due figli, Frans e Giacobbe, che pèorteranno avanti la sua bottega di pittura. Nel 1729 diventa scultore ufficiale di corte presso Guglielmo IV d'Orange-Nassau. Sappiamo tuttavia che ha lavorato, sia pure per un breve periodo verso il 1737, anche per Federico I d'Assia-Kassel. Xavery morì nel 1742. Xavery all'inizio della sua carriera fu influenzato da Jacob Marot, ma più tardi, nella maturità, il suo stile diventa più elaborato, raggiungendo risultati eccellenti come nel caso della Allegoria della Fede del 1735, oggi nel Grotekerk di Haarlem. Anche suo fratello Gerard Joseph fu pittore.