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PITTORI: Jacopino di Francesco de' Bavosi

Sant'Agostino consegna la Regola al suo Ordine

Sant'Agostino consegna la Regola al suo Ordine

 

 

JACOPINO DI FRANCESCO DE' BAVOSI

1360-1380

Bologna, Pinacoteca Nazionale

 

Presentazione di Gesù al Tempio; Sant'Agostino consegna la Regola al suo Ordine; San Gregorio nello studio; San Pietro; San Paolo; San Michele Arcangelo; San Girolamo nello studio; Pietà e santi

 

 

 

Autore della tavola oggi conservata alla Pinacoteca di Bologna è Jacopino di Francesco noto anche con lo pseudonimo di Jacopo da Bologna. L'opera è piuttosto complessa e articolata in più scene e soggetti. Al centro della composizione vediamo la Presentazione di Gesù al Tempio, e nelle nicchie, sia a destra che a sinistra, una teoria di santi. All'estrema sinistra troviamo sant'Agostino che consegna la Regola al suo Ordine, contiguo si vede san Gregorio nello studio, e poi a seguire san Pietro, san Paolo, san Michele Arcangelo e San Gerolamo nello studio. Nella fascia superiore, nella cimasa con scene triangolari, il pittore ha raffigurato centralmente la figura di Cristo in pietà pianto dalla madre, oltre che da una serie di santi  a mezzobusto.

Nell'ultima scena a sinistra del piano inferiore Agostino, ritto in piedi, consegna la sua regola a monaci agostiniani, che, in ginocchio e di dimensioni molto più piccole del santo, la ricevono con attenzione e devozione.

I più recenti studi concordano nell'attribuire a S. Agostino solo la Regula ad servos Dei; in epoca successiva questa Regula fu adattata al femminile e unita alla Lettera 211 che già conteneva indicazioni per le monache di Ippona. La Consensoria monachorum, invece, è stata attribuita ad un anonimo autore dell'ultimo periodo della letteratura visigotica in Galizia e scritta tra il 650 e il 711. L'Ordo monasterii pur restando nella tradizione della vita agostiniana un documento di riferimento venerando, non è stato più attribuito ad Agostino già dalla critica rinascimentale.

La grande diffusione della Regola di Agostino come vera e propria norma di vita cominciò nel secolo XI e soprattutto dopo che venne adottata nell'ambito nelle comunità di canonici regolari prima in Francia e poi nelle altre nazioni europee. È necessario, tuttavia, quando si parla di Regola agostiniana negli ambienti canonicali, accertarsi se il riferimento sia alla Regula tertia o Praeceptum, o alla Regula secunda o Ordo monasterii. L'Ordo monasterii, più esigente in quanto a disciplina, fu adottato tra gli altri, dai Canonici di Springiersbach e dai Canonici Regolari Premostratensi; tuttavia dopo il XIII secolo ad esso fu preferita la Regula tertia.

 

 

Iàcopo di Francesco dei Bavosi

Figlio di Francesco de' Bavosi, fu attivo a Bologna dal 1360 circa sino almeno al 1383. I documenti che parlano di lui, danno notizia di un suo figlio Pietro, pure esso pittore. Assieme ad Andrea de' Bartoli, Iacopo si reca nel 1365 a Milano per lavorare al castello di Pavia di Galeazzo Visconti. Fu "massaro" nel 1366 della confraternita bolognese di Mezzaratta, alla quale lascia in legato un doppiere nel primo testamento del 4 maggio 1371. Con il priore Pietro de' Cloavi di questa compagnia sottoscrisse l'impegno di lavorare per la chiesa della confraternita. Nel ciclo di affreschi che decoravano l'oratorio di Mezzaratta, la firma "Iacobus" in effetti tuttora figura nel riquadro della Probatica Piscina. La sua personalità nel passato venne a lungo confusa con quella di Iacopo Avanzi, ma gli studi critici del Novecento ad opera di Arslan e Longhi lo trassero dall'anonimato tanto da venire presentato come uno dei protagonisti principali del Trecento pittorico bolognese e padano. La sua arte fu quasi certamente influenzato da Vitale da Bologna.