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PITTORI: Daddi Bernardo

Madonna con Bambino, san Giovanni Evangelista e sant'Agostino

Madonna con Bambino, san Giovanni Evangelista e sant'Agostino

 

 

DADDI BERNARDO

1330-1390

Firenze, Gallerie Fiorentine

 

Madonna con Bambino, san Giovanni Evangelista e sant'Agostino

 

 

 

Il Trittico di Daddi ci offre una pietosa raffigurazione della Madonna con Bambino attorniata da angeli, cui fanno da contorno i santi Giovanni Evangelista (a sinistra) e sant'Agostino (a destra). La tavola presenta varie misure per i diversi scomparti: quello centrale dimensiona 84x63 cm mentre quelli laterali 71x46 cm.

In origine, prima di essere trasferita nelle Gallerie Fiorentine, l'opera era conservata nella cappella Medici nella Basilica di S. Croce a Firenze.

Nella raffigurazione di Daddi, sant'Agostino è stato presentato secondo la sua consueta iconografia di vescovo: regge con la mano sinistra un libro, mentre con la destra regge il pastorale. In testa porta la mitra, mentre un'aureola gli cinge il capo. Il viso del santo è ancora giovanile con una folta barba nera che gli avvolge il mento. Lo sguardo è profondo ma risente degli stereotipi del secolo.

 

 

 

Bernardo Daddi

Documentato dal 1320 al 1348 a Firenze, lavorò nella bottega di Giotto. Daddi fu molto apprezzato e riuscì ad ottenere importanti commissioni sia dalle istituzioni che dalla borghesia divenendo uno dei pittori fiorentini più rinomati. Franco Sacchetti nel "Trecento Novelle" lo ricorda come uno dei migliori seguaci di Giotto. Vasari tuttavia lo ricorda appena di sfuggita nelle Vite. Iscritto all'Arte dei Medici e degli Speziali sin dal 1319 Daddi firma la sua prima opera certa con il Trittico di Ognissanti datato 1328. In questi anni lavora ad affresco nella Basilica di Santa Croce, dove decora la Cappella Pulci con Storie dei santi Stefano e Lorenzo. Rispetto agli stilemi di Giotto, Daddi esprime una pittura più raffinata che si avvicina alla più aristocratica sensibilità artistica senese di Ambrogio Lorenzetti. L'Incoronazione della Vergine, tavola del 1344 per la chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, è una delle più solenni e trionfali figurazioni cristiane, che ha conosciuto una notevolissima fortuna soprattutto nell'arte quattrocentesca e cinquecentesca. Nel 1348 si annalò probabilmente di peste e morì.