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PITTORI: Jacobello di Bonomo

S. Agostino consegna la regola fra due frati domenicani

Consegna la regola al priore degli eremitani e all'abate dei lateranensi

 

 

JACOBELLO DI BONOMO

ante 1380

Pavia, Pinacoteca Malaspina

 

Sant'Agostino consegna la regola tra il priore degli eremitani e l'abate dei lateranensi

 

 

 

 

La tavola che rappresenta S. Agostino che consegna la sua Regola tra il priore degli eremitani e l'abate dei lateranensi proviene da san Pietro in Ciel d'Oro a Pavia dove costituiva il pannello centrale del polittico trecentesco di grandi dimensioni dell'altare maggiore. La sua attribuzione oscilla fra Lorenzo Veneziano, Paolo Veneziano e Jacobello da Bonomo, tutti autori veneziani: l'opera un tempo era collocata sull'altare maggiore della chiesa di san Pietro, dove si trovava già nel 1380. L'assetto originario, noto grazie a una descrizione del 1599, doveva comprendere altre 38 tavole disposte su tre registri attorno al pannello centrale.

Risale invece a un momento posteriore allo smontaggio della monumentale ancona l'aggiunta, probabilmente nel XVII secolo, dei quattro angioletti nei due pennacchi di risulta in alto ai lati, originariamente nascosti dalla cornice. Attualmente l'opera è collocata nella Pinacoteca Malaspina nel Castello di Pavia grazie al legato Malaspina del 1838.

Jacobello di Bonomo è pittore che opera nella prima metà del XV secolo. Di lui sono noti un sant'Agostino in un polittico conservato al Museo Nazionale di Cracovia e questo sant'Agostino fra due frati domenicani, che è conservato a Pavia alla Pinacoteca Malaspina. Agostino è vestito da vescovo in atto benedicente con la mano destra mentre regge con la sinistra un libro dove è riportata la sua Regola monastica. Ai suoi piedi due frati domenicani. Questo Ordine predicatore aveva come regola proprio quella agostiniana, scelta dal fondatore Domenico di Guzman nel XIII secolo.

Fondato da San Domenico, nel 1206, l'Ordine dei Domenicani aveva come prima finalità quella di combattere l'eresia. Sia Alberto Magno che Bernardo di Alvernia, così come Pietro di Palude, Giovanni di Napoli e San Tommaso d'Aquino, furono tra i maggiori esponenti. Proprio grazie a San Tommaso d'Aquino la scuola si rivolse ad Aristotele, quando seguiva ancora un indirizzo agostiniano e platonizzante. I compiti principali dei domenicani erano la predicazione e lo studio, molto avanzata e di ottimo livello era l'attività culturale volta all'insegnamento.

La Regola del Laicato, facendo riferimento alla Regola di S. Agostino, che ne costituisce il fondamento, come per tutto l'Ordine, in particolare l'art. 48, ne inquadra meravigliosamente lo spirito. Ciò è importante, perché il Laicato, se non è chiamato ad osservare la lettera dei consigli evangelici e quindi della Regola, è invece chiamato, e appunto per questo in maniera particolarmente pressante, ad osservarne lo spirito. Nell'articolo suddetto esso si trova definito in quattro componenti o aspetti, secondo i quali la regola può essere vissuta "con amore."

 

 

Jacobello di Bonomo

Le opere un tempo raggruppate intorno al nome del Maestro di Arquà vanno in realtà ascritte alla fase giovanile dell'artista, che le dipinse intorno al 1370: si tratta dei polittici dell'Oratorio della Santissima Trinità ad Arquà Petrarca e al Museo Civico di Lecce. In queste opere Jacobello era ancora influenzato nel colore dalla maniera di Lorenzo Veneziano e nella severità delle figure da Paolo Veneziano. Il dipinto del 1375 con Sant'Orsola, realizzato per la chiesa di San Michele a Vicenza è andato perso, ma sono note altre opere del periodo della sua piena maturità: ricordiamo il polittico, oggi conservato nella cattedrale di Praga ma proveniente dalla Dalmazia, e le tavole con l'Incoronazione della Vergine e otto santi, oggi al Museo Czartoryski di Cracovia. Realizzato nel 1385 il polittico con la Madonna in trono col Bambino e santi si conserva nella chiesa dei Minori Conventuali di Sant'Arcangelo di Romagna. Questa opera, costituita da varie raffigurazioni unite tra loro a formare un'unica grande pala, era precedentemente sull'altare maggiore della chiesa di S. Francesco.

I continui rapporti con il mondo veneziano sono testimoniati nella Pinacoteca di Fermo dal Polittico dell'Incoronazione della Madonna attribuito a Jacobello da Bonomo.