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PITTORI: Maestro medioevale

Agostino assiste Lanfranco da Settala

Agostino assiste Lanfranco da Settala

 

 

MAESTRO MEDIOEVALE

XIV secolo

Ms. RCA 41483 Fr. 22912 fol. 3

 

Agostino assiste Lanfranco da Settala davanti a papa Alessandro IV

 

 

 

La scena descritta dall'anonimo miniaturista medioevale raffigura con ogni probabilità l'incontro fra Papa Alessandro IV e Lanfranco di Settala, il primo priore generale dell'Ordine agostiniano. Nel 1256 papa Alessandro firmò la Bolla di Unione che istituiva l'Ordine Agostiniano: fu Lanfranco Settala, il primo priore generale, milanese di nascita, a riceverla accompagnato da altri monaci. In questa ricostruzione si nota un unico monaco, con la caratteristica cocolla nera: è lo stesso Agostino, che porta gli attributi vescovili.

In testa ha una mitra, mentre con la mano destra impugna il bastone pastorale. Agostino ha un viso giovanile e con la mano sinistra sembra sospingere Lanfranco verso il papa benedicendolo. Sulla sinistra il papa accoglie Lanfranco che sta in ginocchio, mentre presenta la regola dell'Ordine. Alle spalle del papa alcuni diaconi osservano la scena, in alto degli angeli stendono un velo. L'architettura entro cui si svolge la scena è tipicamente gotica.

La miniatura è conservata nel manoscritto RCA 41483 Fr. 22912 fol.3

 

L'evento ricordato celebra l'unione fra i vari rami dell'Ordine agostiniano decisa nel 1256 da papa Alessandro IV per razionalizzare la struttura degli ordini mendicanti. Gli agostiniani furono costituiti dalla Unione di diverse congregazioni eremitiche toscane, umbre, marchigiane e lombarde. Primo priore dell'Ordine appena costituito fu Settala, di nobili origini milanesi che era al governo del monastero in quella città.

Il 16 dicembre 1243 papa Innocenzo IV promulgò la bolla "Incumbit nobis" con la quale invitava le numerose comunità di eremiti della Tuscia a riunirsi per costituire un unico ordine religioso con la regola e lo stile di vita di S. Agostino. Con la bolla Licet Ecclesiae Catholicae del 9 aprile 1256 papa Alessandro IV univa agli Eremiti della Tuscia gli Eremiti del mantovano Giovanni Bono (detti giamboniti) fondati intorno al 1217, gli Eremiti di S. Guglielmo (detti guglielmiti) fondati presso Siena nel 1156, gli Eremiti di Brettino (presso Fano), gli Eremiti di Monte Favale (presso Pesaro), e altre congregazioni minori sotto l'unica osservanza dell'"Ordine degli Eremitani di S. Agostino". Nella stessa bolla Alessandro IV raccomandò a vescovi e arcivescovi di non turbare la pace e la tranquillità degli eremiti che seguivano la Regola di sant'Agostino.