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PITTORI: Anonimo di Norcia

La Vergine e il Bambino con sant'Agostino e Nicola da Tolentino

La Vergine e il Bambino con sant'Agostino e Nicola da Tolentino

 

 

ANONIMO DI NORCIA

1388

Norcia, chiesa di sant'Agostino

 

La Vergine e il Bambino con sant'Agostino e Nicola da Tolentino

 

 

 

Lungo via Amadio a Norcia si può raggiungere la chiesa trecentesca di sant'Agostino, rinnovata internamente nel Seicento con gusto barocco che stride con la decorazione a fresco tre-cinquecentesca, di cui rimangono ampi lacerti. Alla chiesa si accede da un portale ogivale che è arricchito nella lunetta da una Madonna con il Bambino e i santi Agostino (a destra) e Nicola da Tolentino (a sinistra). Si tratta di un affresco ancora in buone condizioni e di buona fattura che risale al 1388 opera di un pittore umbro (nel listello dell'architrave si legge An(n)o D(omi)ni MCCCLXXXVIII F.). Agostino indossa la cocolla nera dei monaci agostiniani e nel contempo ha gli attributi della sua dignità episcopale con il bastone pastorale nella mano destra e la mitra in testa. Un'aureola gli cerchia il capo in segno di santità. Il suo viso anziano ha una folta barba bianca: lo sguardo attento e indagatore si volge verso sinistra dove il Bambino con amorevolezza lo sta benedicendo. Sulla sinistra un giovane Nicola da Tolentino, vestito da monaco agostiniano con la tonsura, osserva con attenzione lo svolgersi della scena.

 

La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.

Nella Madonna, Agostino vede sintetizzate meravigliosamente la perfezione della Grazia di Dio e della libertà umana. Su questo punto ci possono essere degli equivoci e pensare che l'influsso della Grazia di Dio possa diminuire la libertà dell'uomo. In verità, come Agostino ha cercato di far capire, si tratta di due realtà che si richiamano a vicenda: più la libertà umana è corroborata dalla Grazia di Dio e più è libera dalle forze che la indeboliscono e le impediscono di scegliere il bene, più la Grazia di Dio invade un'anima e più le sue facoltà si dispiegano in tutta la loro potenza. Nella Madonna, allora, tutto è Grazia, tutto è dono che viene da Dio: questo ci spiega la grandezza della Vergine Maria. Nella Madonna, però, tutto è allo stesso tempo frutto del suo libero consenso al progetto di Dio: questo ci dà ragione della santità eccelsa della Vergine Maria.

La santità di Maria esclude che si possa persino immaginare il peccato parlando di Lei. È l'unica creatura che non conosce peccato: "Eccettuata la Santa Vergine - scrive sant'Agostino in uno dei suoi capolavori, intitolato La natura e la Grazia - della quale, per l'onore del Signore, non voglio assolutamente che si faccia questione quando si parla di peccato, poiché come possiamo sapere quale maggiore abbondanza di grazia le sia stata conferita per vincere da ogni parte il peccato, mentre meritò di concepire e partorire colui che è ben certo di non avere alcun peccato?".

Tra le virtù mariane che Agostino ama mettere in evidenza, c'è senz'altro la fede. Durante il periodo dell'Avvento, pochi giorni prima di Natale, siamo invitati a contemplare il Mistero del concepimento del Figlio di Dio nel grembo purissimo di Maria. La liturgia ci propone un'omelia di Agostino in cui si trova questo bellissimo elogio della fede della Madonna: "Ascoltò la Parola di Dio e la custodì: custodì più nella mente la Verità che nel grembo la carne. Cristo è verità, Cristo è carne: Cristo-Verità nell'anima di Maria, Cristo-carne nel grembo di Maria". Proprio per questa sua capacità di ascoltare e custodire con devozione la Parola di Dio e poi di metterla in pratica con amorosa sollecitudine, la Madonna è un modello per i fedeli che, pur consapevoli dei privilegi che solo a Lei furono concessi, devono sforzarsi di imitarla. In fondo, la vita cristiana altro non è che cercare di compiere la volontà di Dio mossi dalla fede. I fedeli possono alzare lo sguardo e contemplare nella Madonna l'esempio più bello da seguire.