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PITTORI: Maestro pugliese

Sant'Agostino in trono benedicente

Sant'Agostino in trono benedicente

 

 

MAESTRO PUGLIESE

1350-1400

Aix-en-Provence, Museo Granet

 

Sant'Agostino in trono benedicente

 

 

 

Il quadro, presente nella collezione di dipinti italiani nel Museo Granet di Aix-en-Provence, viene attribuito ad uno sconosciuto pittore pugliese del XIV secolo. Il personaggio che vi è raffigurato viene identificato con sant'Agostino, in quanto corrisponde ad una sua specifica rappresentazione iconografica. Il santo è presentato in trono, seduto su una cattedra nei suoi paramenti episcopali mentre accenna una benedizione al fedele che lo osserva. La sua postura ha un aspetto ieratico che gli conferisce una autorevolezza naturale. Le mani con un tocco di eleganza portano i guanti. La mano sinistra regge un esile bastone pastorale, simbolo della sua dignità episcopale così come la mitra decorata con cura che porta in testa. Il volto ha uno sguardo impassibile, fermo, ieratico. Una folta barba riccioluta gli scende a cascata dal mento fin sul petto. Il piviale che indossa mostra un interessante intreccio di motivi geometrici e floreali. Sotto il piviale si nota agevolmente la presenza del saio nero con la cocolla tipico dei monaci agostiniani.

Questo particolare è sovente presente nella iconografia agostiniana, specialmente quella di origine conventuale, che con questa sottolineatura intendeva affermare la stretta relazione fra l'Ordine e il santo, ritenuto come il Padre fondatore. La raffigurazione è inscritta in una cornice trilobata, delimitata da due colonnette tortili, entro cui risalta in fondo oro con decorazioni goticheggianti.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.