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PITTORI: Maestro veneto

Sant'Agostino nel suo studio

Sant'Agostino nel suo studio

 

 

MAESTRO VENETO

1343-1354

Venezia, Basilica di San Marco, Battistero

 

Sant'Agostino nel suo studio

 

 

 

Questo bel mosaico che riproduce una immagine di Agostino si trova nei pennacchi del battistero della Basilica veneta, voluto dal doge Andrea Dandolo (1343-1354), umanista molto colto amico di Francesco Petrarca, procuratore di San Marco.

Il Battistero, caratteristico per la presenza di due cupole e ricordato perché ospita al suo interno il Tesoro di San Marco e il Santuario con le reliquie si trova a sud della Basilica di San Marco.

Il battistero detto giesa dei puti (chiesa dei bambini) occupa uno spazio a sud della basilica, che in antico era parte dell'atrio ed era aperto verso il molo. Oggi l'accesso avviene dalla chiesa, ma originariamente l'entrata dalla piazzetta individuava meglio i tre ambienti in cui la cappella è suddivisa: l'antibattistero, dove i catecumeni attendevano il rito battesimale, il battistero propriamente detto e il presbiterio. Sono molto incerte le notizie precedenti la realizzazione dell'attuale cappella nella prima metà del XIV secolo. Quanto alla trasformazione voluta dal Dandolo, si osserva una volontà celebrativa della sua persona e della sua famiglia: il Doge è raffigurato come offerente ai piedi della grande crocifissione. I mosaici del battistero rappresentano l'ultima espressione della scuola veneto-bizantina con alcuni caratteri già gotici. Il rivestimento musivo è centrato su due temi: la figura di Giovanni Battista e il sacramento del battesimo, mezzo di salvezza portato da Cristo agli uomini. Sulla volta a botte dell'antibattistero sono raffigurati i profeti dell'Antico Testamento. Sulle pareti sottostanti episodi dell'infanzia di Gesù si intrecciano con quelli della vita di Giovanni Battista, e nel riquadro di fronte alla porta il Battesimo di Gesù nel Giordano, si modella su canoni iconografici bizantini. Questi mosaici hanno un chiaro intento didascalico per chi attendeva qui di ricevere il battesimo.

La rappresentazione dei Dottori della Chiesa segue l'iconografia canonica: Agostino si presenta con l'abito vescovile, la mitra e una casula verde. Una lunga barba nera gli copre il viso. Il santo sta per intingere lo stilo in un calamaio e si appresta a scrivere su un rotolo dove compare una iscrizione in greco: "davanti a te Signore". Da un edificio circolare sullo sfondo si irraggiano fasci di luce che arrivano alla penna di Agostino.

Una scritta in alto specifica che si tratta di sant'Agostino, proprio laddove un angelo si affaccia dietro lo scranno dove siede in santo nel suo studio. I mosaici antichi delle volte delle cantorie accostano due Padri della Chiesa orientale, San Giovanni Grisostomo e San Gregorio di Nazianzo (sud) a due della Chiesa occidentale, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino (nord). Ancora i Padri della Chiesa orientale vengono raffigurati nel Battistero, sui pennacchi della cupola sopra il fonte battesimale: Sant'Anastasio, San Giovanni Grisostomo, San Gregorio di Nazianzo e San Basilio e i Padri della Chiesa occidentale nei pennacchi della cupola sopra l'altare: Sant'Ambrogio, San Gregorio, Sant'Agostino e San Gerolamo. Questi ultimi sono presenti ancora nei pennacchi della cupola di San Giovanni.