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Tematiche iconografiche agostiniane: Benedice i devoti

Benedice i devoti

Benedice i devoti

 

 

AGOSTINO BENEDICE I DEVOTI

 

 

 

L'episodio si riferisce probabilmente a qualche leggenda medioevale che era ben conosciuta nel XIV secolo, dove viene affrescata nei cicli di Fabriano e di Erfurt.

 

1. Rinati ormai dall'acqua e dallo Spirito, voi vedete sotto una luce nuova e percepite con novella pietà questo cibo e questa bevanda che sono sulla mensa del Signore. L'impegno di questo discorso e la premura con cui vi abbiamo partorito perché in voi sia formato il Cristo ci spinge a mettere in evidenza alla vostra infanzia il significato di questo sacramento così grande e divino, di questa medicina così splendida e nobile, di questo sacrificio così sublime e accessibile. Questo sacrificio ormai non viene più immolato nella sola città terrena di Gerusalemme, non in quel tabernacolo che costruì Mosè o in quel tempio che costruì Salomone (questi erano l'ombra dei beni futuri) ma, com'era stato predetto dai Profeti, viene immolato dall'Oriente fino all'Occidente, e offerto a Dio quale vittima di lode secondo la grazia del Nuovo Testamento.

Non più tra mandrie di animali si sceglie la vittima da uccidere; non più pecore o capri vengon menati ai sacri altari; ormai il sacrificio dei nostri tempi è il corpo e il sangue del Sacerdote stesso. E già da tanto tempo nei suoi riguardi era stato profetizzato nei Salmi: Tu sei sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech. E come Melchisedech, sacerdote del Dio altissimo, abbia offerto pane e vino quando benedisse il nostro padre Abramo, lo leggiamo e lo sappiamo dal libro della Genesi. Presenza reale del corpo e del sangue di Cristo.

AGOSTINO, Discorso 228/B, Nel giorno di Pasqua sui Sacramenti

 

 

Le rappresentazioni iconografiche di Agostino che benedice i devoti

Nuzi Allegretto (1350 ca.) a Fabriano, chiesa di S. Agostino

Ferrari Bernardino (1508) a Vigevano, Cattedrale di sant'Ambrogio cappella di S. Carlo

Boselli Antonio (1510 ca.) a Almenno S. Salvatore, san Nicola

Gunther Mattheaus (1755) a Indersdorf, chiesa parrocchiale