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Tematiche iconografiche agostiniane: Combatte gli ariani

Combatte gli ariani

 

Combatte gli ariani: stampa di Collaert

 

 

AGOSTINO COMBATTE GLI ARIANI

 

 

 

Agostino era venuto a Milano come professore di retorica; era scettico, non cristiano. Stava cercando, ma non era in grado di trovare realmente la verità cristiana. A muovere il cuore del giovane retore africano, scettico e disperato, e a spingerlo alla conversione definitivamente, non furono anzitutto le belle omelie (pure da lui assai apprezzate) di Ambrogio. Fu piuttosto la testimonianza del Vescovo e della sua Chiesa milanese, che pregava e cantava, compatta come un solo corpo. Una Chiesa capace di resistere alle prepotenze dell'imperatore e di sua madre, che nei primi giorni del 386 erano tornati a pretendere la requisizione di un edificio di culto per le cerimonie degli ariani. Nell'edificio che doveva essere requisito - racconta Agostino - «il popolo devoto vegliava, pronto a morire con il proprio Vescovo». Questa testimonianza delle Confessioni è preziosa, perché segnala che qualche cosa andava muovendosi nell'intimo di Agostino, il quale prosegue: «Anche noi, pur ancora spiritualmente tiepidi, eravamo partecipi dell'eccitazione di tutto il popolo».

Era passato un anno esatto, o non molto di più, da quando Giustina, madre del giovane imperatore Valentiniano, aveva cominciato a perseguitare il tuo campione Ambrogio, istigata dall'eresia in cui l'avevano sedotta gli ariani.

AGOSTINO, Confessioni 9, 7, 15

 

L'arianesimo è un eresia cristologica e trinitaria di grande importanza per la storia della Chiesa nel IV secolo. Prende nome da Ario, un prete di Alessandria attivo fra fine III e inizi IV secolo (muore nel 336). Per combattere le teorie di Sabellio e dei suoi seguaci accentuò la distinzione fra Padre e Figlio, ma lo fece in senso di subordinazione : Cristo non è pari al Padre in importanza, ma è stato da lui generato nel corso del tempo, ed è pertanto a lui inferiore e subordinato. Ario fu condannato dal suo vescovo Alessandro di Alessandria (nel 318 o nel 323), ma procurò alla propria dottrina una diffusione tale che presto la questione ariana divampò, con vicende assai complicate, in tutto il mondo cristiano. L'arianesimo fu condannato nel concilio di Nicea (325) che impose la cosiddetta formula dell'homousios, cioè del Figlio «uguale» (homos) al Padre quanto a sostanza (homousios «identico per sostanza»).

Nel 428, a Ippona, Massimino affrontò Sant'Agostino in una pubblica discussione di cui possediamo il resoconto stenografico.

 

Replicando con la risposta dovuta alla dissertazione di Massimino, vescovo degli Ariani, la cui prolissità ha occupato lo spazio di un giorno, durante il quale noi presenti discorrevamo, devo assolutamente rivolgermi proprio a lui, sia che pensi ancora che mentre legge deve confutare, sia che, grazie all'azione mirabile del Signore nel suo cuore, acconsenta alla verità manifesta. O ariano, perché ti è sembrato opportuno dire tante cose senza dir nulla sul tema di cui discutiamo, come se poter rispondere sia la stessa cosa di non poter tacere? Prima pertanto dimostrerò che tu non hai potuto confutare quello che ho detto: poi, a mia volta, confuterò, per quanto sarà necessario, quello che hai detto tu stesso.

AGOSTINO, Contro Massimino vescovo ariano, 1, 1

 

 

Le rappresentazioni iconografiche di Agostino che combatte gli ariani

Aurhaym Heinrich (1410-1420) a Vienna, Biblioteca Nazionale, cod. ser. nova 89, fol. 11v

Collaert Adriano (1600-1618) a Parigi, Biblioteca Nazionale