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Tematiche iconografiche agostiniane: Monica prega nella chiesa di Cipriano

Monica prega nella chiesa di Cipriano

 

Monica prega nella chiesa di Cipriano

 

 

MONICA PREGA NELLA CAPPELLA DI SAN CIPRIANO A CARTAGINE

 

 

 

Ma la vera ragione di questo mutamento di luogo tu la sapevi, Dio, e non la palesavi né a me né a mia madre, che pianse disperatamente la mia partenza e mi seguì fino al mare. Dovetti ingannarla, perché cercava di trattenermi con la forza e costringermi o a rinunciare o a prenderla con me: e finsi di voler solo andare a tener compagnia a un amico che stava per partire, in attesa che si levasse il vento. Ho mentito a mia madre, a quella madre: e sono fuggito. Sì, e anche questo tu mi hai condonato se la tua indulgenza poi mi salvò dalle acque del mare, pieno di sozzure com'ero, per preservarmi all'acqua della tua grazia: quando scorrendo su di me fece asciugare i fiumi di lacrime di cui mia madre ogni giorno ti irrigava il suolo ai suoi piedi. Eppure, poiché si rifiutava di tornare a casa senza di me, io la convinsi a fatica a passare la notte in un luogo vicino alla nostra nave, una cappella dedicata al beato Cipriano. Ma quella notte io partii clandestinamente e lei rimase a piangere e a pregare.

E cosa ti chiedeva, Dio mio, fra tante lacrime, se non che tu mi impedissi di prendere il mare? Ma nella profondità del tuo pensiero tu esaudisti la sostanza del suo desiderio, senza curarti della preghiera del momento, per far di me quello che lei ti aveva sempre chiesto. Il vento si levò e ci gonfiò le vele, e il lido scompariva ai nostri occhi, quel mattino, quando lei pazza di dolore ti tempestava le orecchie di lamenti e gemiti. Tu nella tua sprezzante indifferenza intanto mi strappavi alle mie passioni per stroncarle, e lasciare che un giusto staffile di dolore punisse quel suo carnale struggimento. Amava avermi con sé, come tutte le madri, ma molto più della gran maggioranza di loro; e non sapeva quali gioie tu le avresti fatto nascere dalla mia assenza. Non lo sapeva e perciò si scioglieva in gemiti e singhiozzi, e questo tormento rivelava in lei l'eredità di Eva, che cercava fra i lamenti quello che fra i lamenti aveva partorito. E però dopo aver maledetto la mia slealtà e crudeltà ricominciò a supplicarti per me: lei se ne andava di nuovo alla sua solita vita, io a Roma.

AGOSTINO, Confessioni, 5, 8, 15

 

 

Iconografia di Monica che prega nella chiesa di Cipriano

Guariento di Arpo (1338) a Padova, Chiesa degli Eremitani, Maggiore

Di Lorenzo A. (1433) a Firenze, Biblioteca Nazionale, ms. II

Gozzoli Benozzo (1465) a San Gimignano, chiesa di sant'Agostino

Botticini Francesco (1470) a Firenze, Chiesa S. Spirito, Cappella Bini

Mariette Jean (1686) a Parigi, stampa presso Jean Baptiste Coignard

Maestro aretino (1710-1720) a Anghiari, chiesa di sant'Agostino

Anonima agostiniana (XVIII secolo) a Milano, convento di via Ponzio

Maestro di Nembro (1800-1850) a Nembro, chiesa di san Martino

Nieto Rafael (2005) a Madrid