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Tematiche iconografiche agostiniane: SantA cECILIa

Santa Cecilia in una celebre opera di Raffaello

Santa Cecilia in una celebre opera di Raffaello

 

 

AGOSTINO E SANTA CECILIA

 

 

 

Cecilia nacque da una nobile famiglia romana nel II secolo e sposò il nobile Valeriano. La tradizione tramanda che il giorno delle nozze nella casa di Cecilia risuonassero organi e lieti canti. Si narra pure che Cecilia decise di tenere il corpo e l'anima puri.  cantava nel suo cuore: “conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa”. Confidato questo suo voto a Valeriano, lo sposo convertì al Cattolicesimo e ricevette il Battesimo per mano del Pontefice Urbano I. Tornato nella propria casa, Valeriano vide Cecilia prostrata nella preghiera e a sua volta pregò che anche il fratello Tiburzio ricevesse il battesimo.

Per le loro attività caritatevoli i due coniugi vennero condannati dal giudice e martirizzati. A Cecilia venne convertita la pena per asfissia in morte per decapitazione. Il carnefice però non riuscì a ucciderla e la lasciò morire.

 Fu Papa Urbano I, sua guida spirituale, a darle sepoltura nelle catacombe di San Callisto. La Legenda Aurea narra che Papa Urbano I «seppellì il corpo di Cecilia tra quelli dei vescovi e consacrò la sua casa trasformandola in una chiesa, così come gli aveva chiesto»

Nell'821 i resti di Cecilia vennero trasferiti da papa Pasquale I nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere. Nel 1599, durante i restauri della basilica, venne ritrovato un sarcofago con il corpo di Cecilia in ottimo stato di conservazione. Il cardinale allora commissionò a Stefano Maderno (1566-1636) una statua che riproducesse fedelmente l'aspetto e la posizione del corpo di Cecilia. Questa statua oggi si trova sotto l'altare centrale della chiesa.

Santa Cecilia è nota per essere la patrona della musica. Questa attribuzione deriva probabilmente da un brano della Passio dove, descrivendo il suo matrimonio si dice: Cantantibus organis, Cecilia virgo in corde suo soli Domino decantabat dicens: fiat Domine cor meum et corpus meum inmaculatum ut non confundar che tradotto sarebbe: «Mentre suonavano gli strumenti musicali, la vergine Cecilia cantava nel suo cuore soltanto per il Signore, dicendo: Signore, il mio cuore e il mio corpo siano immacolati affinché io non sia confusa».

Si cominciò così, a partire dal XV secolo, nell'ambito del Gotico cortese, a raffigurare la santa con un piccolo organo a fianco.

 

 

rappresentazioni iconografiche con santa Cecilia

Raffaello Sanzio (1514) a Bologna, Pinacoteca Nazionale

Reni Guido (1650 ca.) a Roma, chiesa S. Luigi dei Francesi

Cheron le Hay Elisabeth (1670-1690) a Utrecht, Museum Catharijneconvent

Alberi Clemente (1860-1861) a Bologna, chiesa di san Giovanni in Monte