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Tematiche iconografiche agostiniane: AGOSTINO SCRIVE UNA LETTERA A AMBROGIO da Cassiciaco

Scrive ad Ambrogio dalla campagna di Cassiciaco in una vetrata di Eperney

 

Scrive ad Ambrogio da Cassiciaco

 

 

AGOSTINO SCRIVE UNA LETTERA A AMBROGIO DALLA VILLA DI VERECONDO A CASSICIACO

 

 

 

Agostino conobbe personalmente Ambrogio durante il suo soggiorno a Milano fra il 384 e il 387. Per Agostino furono tre anni di straordinaria intensità, dalle molteplici esperienze culturali, spirituali e religiose, condivise o stimolate da uomini di alto profilo in quel secolo. Fra i molti, Ambrogio ebbe sicuramente un ruolo di prima grandezza. Ma fino a che punto si spinse la sua influenza sul giovane Agostino, allora poco più che trentenne ? Quali furono in realtà i loro rapporti personali ? 

Nessuna lettera ci è stata conservata fra i due, in nessuna opera Ambrogio parla di Agostino, solo negli scritti di Agostino si rinvengono diverse e significative sottolineature capaci di pennellarci la natura di questo loro incontro. Ma per quanto solo una voce si esprima, la sua schiettezza e la forza di ciò che dice lasciano intuire lo spessore degli interessi che legarono Agostino ad Ambrogio. Un legame dunque che conosciamo dalla sola angolatura di Agostino, dal punto di vista cioè del discepolo nei confronti di colui che considererà sempre suo maestro. 

Questa relazione univoca nulla toglie tuttavia alla feconda descrizione del loro incontro. E di quale incontro si sia trattato e quali ne siano stati gli effetti Agostino ha piena coscienza, soprattutto in età matura. "Rigator et plantator meus" (Agostino, Lettera 148, 52) scriverà Agostino di Ambrogio in un passo della Lettera 148 indirizzata da Ippona a Fortunaziano verso l'anno 413-414: in tre parole, in tre sole parole, nitide e concise, Agostino esprime realisticamente la figura di Ambrogio come lui l'ha conosciuto, di colui cioè che ha arato e coltivato la sua anima interiore.

 

E informai per lettera il tuo vescovo, quell'uomo divino che era Ambrogio, dei miei passati errori e della mia decisione attuale, per ottenerne un consiglio su quale dei tuoi libri leggere in primo luogo per prepararmi e dispormi a ricevere tanta grazia. Ma lui mi invitò a leggere il profeta Isaia, credo perché preannuncia più apertamente di tutti gli altri il Vangelo e la chiamata dei gentili. Io però cominciai a leggere senza capire e pensando che fosse tutto come l'inizio lo lasciai per tornarvi una volta che fossi più pratico del linguaggio del Signore.

AGOSTINO, Confessioni 9, 5, 13

 

Nella notte di Pasqua del 387 dopo Cristo, a Milano, il vescovo Ambrogio battezza Aurelio Agostino, l’intellettuale originario di Tagaste (l’odierna Souk Arhas in Algeria), che diventerà vescovo di Ippona e che influenzerà la cultura europea con il suo pensiero, come del resto l’opera di Ambrogio darà un’impronta ai rapporti Chiesa-potere politico nel segno della reciproca autonomia. Quella solenne liturgia celebrata nella speranza che Cristo risorga, che la morte sia vinta e si compia la promessa di rinascita, è evento sul crinale tra due epoche. Il mondo antico collassa, l’Impero si sgretola tra congiure di palazzo, guerre che prosciugano le casse statali, inflazione, carestie, disastri economici, invasioni, spinte secessioniste. E il nuovo, che pur c’è, annunciato da scossoni e spinte, da trasformazioni concrete anche se difficili da leggere, stenta ad affermarsi.

 

 

LE rappresentazioni iconografiche di Agostino che scrive ad Ambrogio da Cassiciaco

Historia Augustini (1430-1440) a Berlino, Gabinetto delle Stampe

Manoscritto ms. 1483 Vita Sancti Augustini Imaginibus adornata (1450-1490)  a Boston, Public Library

Maestro vetraio champenois (1500-1520) Epernay, Chiesa di Notre-Dame