Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Congregazioni > Famiglia Agostiniana > S. Agostino

CANONICI DI S. AGOSTINO

Resti dell'abbazia e Convento di Marceval

Marcevol: resti dell'abbazia

 

 

CANONICI DI S. AGOSTINO

 

 

 

 

Questi Canonici espletavano il loro servizio nella Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Sono canonici regolari che seguono la regola di Sant'Agostino la cui professione era anteriore al 1187, fra i cui punti, tra l'altro, venivano indicate le modalità che fissavano l'uso liturgico dei diversi colori. L'ordine del Santo Sepolcro è stato fondato nel 1099, dopo la conquista di Gerusalemme in seguito alle crociate per avere il controllo della tomba di Cristo. L'Ordine si estese rapidamente in Europa dove ricevette beni e donazioni.

Dal 1129 al 1484, anno in cui l'ordine fu sciolto dal papa, Marcèvol è stata una sua sede. Nel 1484, l'edificio passa sotto l'egida dei sacerdoti, raggruppati in comunità, della parrocchia di Vinça. A quell'epoca, viene installato nell'abside un retablo consacrato alla Vergine. Questa comunità si unisce all'organizzazione delle indulgenze chieste alla Vergine. Una vecchia tradizione associa ad un miracolo la madre di un papa, in cammino verso Compostela, che sarebbe sepolta nella chiesta parrocchiale. Marcèvol diventa quindi un luogo che attira centinaia di pellegrini che sperano di ottenere grazie o indulgenze. Questa indulgenza è la più celebre del Conflent ed ogni anno, il 3 maggio, si celebra una messa a Marcèvol. Il priorato di Marcèvol è stato edificato nel XII secolo.

Nel 1129, il vescovo di Elne donò loro la chiesetta di Nostra Senyora de las Gradas ed i terreni annessi. La chiesa romanica è stata eretta tra il 1129 ed il 1160. Santa Maria di Marcèvol ha tre navate: quella centrale, coperta da una volta a tutto sesto, si apre ad est sull'abside. La navata laterale sud, meno alta, forma una volta a quarto di cerchio che poggia sulla navata; la navata nord, di diversa architettura, è stata probabilmente ricostruita dopo il terremoto del 1428.

Un'ampia decorazione murale composta di pitture rivestiva tutta l'architettura. L'absidiola sud ne ha conservato traccia e rappresenta il Cristo Pantocratore. La scena comprende il Cristo circondato dagli angeli, assiso in maestà, in una mandorla. Benedice con la mano destra mentre nella mano sinistra tiene le Sante Scritture. Da una parte e dall'altra, sono raffigurate due lettere dell'alfabeto greco, l'alfa e l'omega, che rimandano ad un testo dell'Apocalisse: “Io sono l'alfa e l'omega, l'inizio e la fine, colui che è, che era e che sarà, l'Onnipotente”.