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La locandina che annuncia il Concerto

La locandina che annuncia il Concerto

 

 

DOMENICHE D'ORGANO

Pavia in S. Pietro in Ciel d'Oro

Domenica 13 dicembre 2015

ore 11.00

 

 

 

DOMENICHE D'ORGANO

con J. S. Bach e S. Agostino

Organista Maria Cecilia Farina

Organo Lingiardi op. 266 (1913)

 

 

 

Johann Pachelbel (1653 - 1706)

Toccata in Fa

 

Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)

Pastorale BWV 590 (in 4 movimenti)

 

Fuga in Sol BWV 577

 

Dieterich Buxtehude (1637 - 1707)

Nun Komm, der Heiden Heiland BuxWV 211

 

Johann Sebastian Bach (1685 -1750)

Nun freut' euch, lieben Christen g'mein BWV 734

Toccata e fuga in Fa magg. BWV 540

 

La Toccata in Fa di Johann Pachelbel (1653- 1706), organista nella Sebalduskirche di Norimberga, ci introduce in letizia nel clima dell'Avvento: dopo un exordium di carattere libero ed improvvisativo si snoda in una dolcissima Pastorale che prelude all'atmosfera del Natale. E ancora anticipando il clima natalizio, viene eseguita la deliziosa Pastorale BWV 590 del giovane Johann Sebastian Bach, in qualche manoscritto intitolata "Pastorella", concepita come una piccola suite di quattro movimenti ispirati allo stile italiano. La terza Domenica d'Avvento è detta anche Dominica Gaudete: scintillante espressione di gioia è la Fuga BWV 577, da qualcuno considerata un'opera spuria, ma tuttavia piacevole e virtuosistica, nel suo tema danzante in 12/8 che le ha meritato l'appellativo di "Fuga - Giga".

Nei precedenti cicli di Domeniche d'organo sono state già eseguite diverse elaborazioni bachiane del corale Nun Komm, der Heiden Heiland, parafrasi luterana dell'inno ambrosiano Veni redemptor gentium. Oggi viene proposta una versione dello stesso corale, opera di Buxtehude.

 

Veni, redemptor gentium,      Nun Komm, der Heiden Heiland,

ostende partum Virginis;       der Jungfrauen Kind erkannt,

miretur omne saeculum:        des sich wundert alle Welt :

talis decet partus Deum.       Gott solch' Geburt ihm bestellt.

 

Come tema teologico per la Domenica Gaudete proponiamo anche un corale che invita appunto alla letizia, con un chiaro riferimento alla lettera di S.Paolo ai Filippesi, IV:

 

Nun freut euch, lieben Christen g'mein      Rallegratevi ora, cari compagni in Cristo

und lasst uns fröhlich springen,                e lasciateci ora con gioia saltare

dass wir getrost und all'in ein                  e che consolati tutti insieme

mit Lust und Liebe singen                         con passione e amore cantiamo

was Gott an uns gewendet hat                quello che Dio ci ha elargito

und seine süsse Wundertat;                     e i suoi dolci miracoli;

gar teur hat er's erworben.                       a caro prezzo li ha egli acquistati.

 

Bach sviluppa l'elaborazione organistica di questo corale con un moto perpetuo della mano destra, che disegna motivi di circulatio o kyklosis, figure retorico-musicali che dipingono la gioia, mentre la mano sinistra esegue il cantus firmus e la linea del basso continuo.

Il programma si conclude riproponendo una delle più monumentali e virtuosistiche opere per organo di Bach: la Toccata e Fuga in Fa maggiore BWV 540, già eseguita nel 2011. La Toccata, chiamata in alcune fonti Praeludium, consta di ben 438 battute. Secondo Alberto Basso è " una manifestazione gloriosa dello spirito d'improvvisazione", ma un'improvvisazione molto strutturata, che si avvale di un complesso contrappunto canonico e di uno sbalorditivo linguaggio armonico. Un'opera che all'epoca di Bach dovette fare un effetto sensazionale e quasi scioccante sugli ascoltatori, grazie ai suoi accordi arditi e ai lunghi passaggi di solo Pedale, di virtuosismo e proporzioni sino ad allora sconosciuti.

Probabilmente i due brani sono stati composti in momenti e per occasioni diverse e successivamente accostati: la Toccata forse fu scritta per l'organo di Weissenfels, che Bach visitò nel 1712, uno strumento che disponeva di una pedaliera con un'estensione molto grande, di due ottave e mezza. Bach utilizza infatti nella toccata tutta questa estensione, sino al FA della terza ottava, fatto piuttosto raro nella sua produzione organistica. Poiché pedaliere così estese. nel XVIII sec. non erano frequenti, nel Settecento circolarono in Germania adattamenti di quest'opera per una pedaliera di due sole ottave, il più noto dei quali si deve a Johann Lugwig Krebs, allievo di Bach. Del resto era prassi comune in età barocca "arrangiare" i brani secondo gli strumenti sui quali ci si trovava a suonare.

Da qui ho tratto l'idea di eseguire la Toccata sul Lingiardi di S. Pietro in Ciel d'Oro, la cui pedaliera giunge fino al RE della terza ottava, e non al FA, apportando solo le minime modifiche necessarie. La Fuga, di 170 battute, si articola su due temi di diverso carattere: l'uno austero, a note lunghe, in stile " antico" e quasi vocale; l'altro più agile e strumentale. I due soggetti si uniscono nell'ultima parte della Fuga, fino ad una conclusione grandiosa, come spesso avviene nelle composizioni politematiche del Kantor. Il dittico, sebbene forse non concepito come tale, è di grande impatto e perfetta complementarità stilistica.