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Percorso : HOME > Cassago > Archivio Storico > Seicento > 1687 Eredità Nava1687: La Eredità Nava
Protagonisti della Eredità Nava
14 maggio 1687
Note relative alla eredità della famiglia Nava
Archivio Visconti di Modrone, fald. I-154 Fondi e Case Cassago, Acquisti 1670-1710
1687. 14. Maggio
Illustrissimo Alessandro Nava mi hà detto che madre che fu madre ancora del signor Giacomo Antonio, e Reverendo Gabrio portò L. 15000.- di dote.
Che i denari pagati dal signor Giovanni Nava di Zizanò al Signor Bonacina cioè L. 1500.- sono prezzo della Vignola venduta dal signor Giacomo Antonio a detto Signor Giovanni Nava, e che l'Instromento lo rogò il signor Giovanni Battista Meda di Cremella, le di cui Abbreviate sono presso il Signor Benedetto Blasio, e che la Vignola era del Reverendo Gabrio Nava, come toccata a lui nelle divisioni co' suoi fratelli.
Che le L. 2000.- pagate, o compensate dal Signor Antonio Correnti al Signor Bonacina sono prezzo del Dosso venduto dal signor Giacomo Antonio e signor Giovanni Nava padre e figli a detto Signor Correnti.
Che li Signori Rouelli da Viganò erano creditori del detto Signor Giacomo Antonio di L. 7000.- per quali hebbero in pagamento Cento Pertiche di terra.
Che il signor Giovanni Nava è morto nell'Hospitale di Roma, et che il signor Capitano Rosnati di Gallarate lo ha detto lui, e si è esibito a far venire la fede della morte.
Che la signora Caterina Strazza madre della Signora Clemenza Carcana Nava promise per dote di detta Signora Clemenza L. 6000.-.-
La signora Catterina prese per marito il signor Giacomo Antonio e la signora Clemenza il signor Giovanni Nava Padre e figlio.
La signora Catterina si rimaritò nel signor Capitano Rosnati e vive.
Che il signor Giovanni Nava fuggi per restare debitore di varij redditi esatti proprij d'un tal signor Galardi per L. 5000.- ..., signor Gottardo Frisiani videlicet.
Che prima era stato in prigione mesi quattro, e per uscire vendette metà d'una Casa detta dell'Incardino in Milano per L. 2500.- pagate al detto Galardi, con consenso di detta Signora Clemenza.
Che doppo la morte del reverendo Gabrio Nava, la signora Clemenza con un precetto associandi andò al possesso della Casa in virtù della sua dote.
La Signora Clemenza accampava parte di Dote dalli Heredi del signor Antonio Strazza e fece transattione e rinuntia al signor gambotto per cinquanta scudi rogata dal signor Federico Maggi il 1684 in circa.
La vendita della Casa dell'Incardino et Beni della Ghisolfa erano parte di Dote della Signora Clemenza hauta dalla Domina Catterina sua madre, e la Signora vendette la Casa sudetta per liberarlo dalla Prigionia per Instrumento rogato dal signor Teodoro Besozzo.
Illustrissimo Alessandro ha fatto renuntia
La signora Clemenza hà pagato il livello ad una sorella de Signori Giacomo Antonio, Reverendo Gabrio et Alessandro, del suo, Monaca in Brugora, al quale erano obligati tutti e tre i fratelli.
Alexander intendit habere hijpoteca pro dictis lib. 400 et pro dictis annuis lib. 100 super domo et eo quod ius illam redimendi fuerit venditum per dictum Reverendus gabrius dicto Jacobo Antonio.
Verum Jacobus Antonius ... ut usus dicto Jure et Jo: filius jacobi Antonij ... uti hoc Jure ... solverit R. Bonacinae lib. 2000 quod egit Juris favore Alexandri.