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PITTORI: Mateo Perez de Alesio

Agostino vescovo

Agostino vescovo

 

 

MATEO PEREZ DE ALESIO

1594

Huánuco, chiesa di Nostra Signora della Mercedes

 

Agostino vescovo

 

 

 

In questa tavola Mateo Perez de Alesio ha raffigurato a mezzo busto l'immagine di Agostino. Il santo porta in testa una preziosa mitra con una interessante cordonatura di pietre preziose alternate a motivi ornamentali. Indossa la tonaca nera dei monaci che seguono la sua regola che copre il piviale ricamato ed ornato con motivi floreali. la dicitura in basso al quadro assicura che si tratta della VERA ET VERA EFIGIES DOMINI PATRIS AURELII AUGUSTINI D. AECC ROMAE DEPICTA. La scritta annota anche l'anno di esecuzione: il 1594.

Il volto del santo ha una espressione ben curata dall'autore con la definizione di lineamenti netti e dai tratti gentili. Una elegante barba grigia e dei singolari baffi, associati a rare rughe, ci rivelano un Agostino maturo ed avanti negli anni. Lo sguardo, con una vena di tristezza, sembra interrogarsi e osservare con discrezione oltre l'orizzonte del quadro. Una sottile aureola emerge a fatica sullo sfondo grigiastro.

Di carattere volitivo, il pittore durante il suo soggiorno romano entrò nell'effervescente cerchia di Michelangelo, incontro che permeò tutta la sua attività artistica.

 

 

Mateo Pérez de Alesio

Quantunque una parte della storiografia lo ritiene originario di Alezio, nella Puglia italiana, Pérez de Alesio, secondo la sua stessa testimonianza di pittore romano, probabilmente nacque nel 1547 a Roma, città dove si formò come pittore e scultore nella bottega di Federico Zuccari. Sempre a Roma è attestata la sua precoce attività e il suo ingresso nell'Accademia di San Luca nel 1573.

Studiò e lavorò in Italia, dove lo troviamo attivo a Villa d'Este intorno al 1569 e a Villa Mondragone nel 1573. Nel 1583 si trasferì a Malta e successivamente a Siviglia, attratto dalle opportunità che le terre americane offrivano agli artisti, in quanto la capitale Siviglia era sia un porto che una porta d'accesso alle Americhe. A Siviglia Pérez de Alesio ricevette dal Capitolo della Cattedrale l'incarico di dipingere un quadro con una rappresentazione colossale di San Cristoforo, alta quasi dieci metri. Nel 1584 eseguì una commissione per il collezionista e mecenate Argote de Molina per la sua cappella funeraria nella chiesa di Santiago, con la quale Pérez de Alesio si impegnò a dipingere un quadro con il tema di Santiago nella battaglia di Clavijo, considerato dagli storici la prima grande pala d'altare della pittura sivigliana. Nel 1589 partì per i territori del Perù, dove è attestato il suo arrivo a Lima nel 1590 con il suo discepolo Pedro Pablo Morón. Nella Città dei Re entrò alla corte del viceré García Hurtado de Mendoza, di cui divenne pittore di corte. Nel 1598 lo troviamo a Lima, dove lavorò principalmente alla chiesa di santo Domingo. Realizzò anche altri lavori per le province di Arequipa e Huánuco. Morì a Lima probabilmente nel 1616, dopo aver preparato una vasta eredità di discepoli e seguaci. La testimonianza di un contratto sembra tuttavia spostare la sua morte all'anno 1628.