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Madonna della cintura con Monica, Agostino e san Nicola da Tolentino
MAESTRO LOMBARDO
1687
Pasturo, chiesa della Madonna della Cintura
Madonna della cintura con Monica, Agostino e san Nicola da Tolentino
La grande pala d'altare è collocata a sinistra dell'altare maggiore nella chiesa dedicata alla Madonna della Cintura a Pasturo. Questo edificio sacro era già esistente nel XV secolo e fu più volte ristrutturato fra Cinquecento e Seicento. L'interno presenta una ricca decorazione iconografica che risale soprattutto alla seconda metà del Seicento.
Nel luogo dove oggi sorge la chiesa, dopo un'apparizione miracolosa della Madonna, il preesistente oratorio fu trasformato nel 1618 in santuario. Sull'altare venne posta una pala che raffigurava la Madonna della Cintura con i santi Agostino e Rocco, tuttavia fu sostituita nel 1886 da una statua della Madonna col Bambino donata da Dionigi Doniselli.
Sulla parete sinistra del presbiterio si trova questa bella pala del 1687 dove sono dipinti la Madonna della Cintura con i santi Monica, Agostino e Nicola da Tolentino.
La scena è composta maestosamente con la vergine assisa fra un affollamento straordinario di angioletti in alto a destra che offre la cintura a Monica, che a sua volta la fa scendere verso san Nicola da Tolentino che la accoglie con la mano destra aperta.
La vergine regge in braccio il Bambino, che volge il suo sguardo verso il basso, dove a sinistra è inginocchiato sant'Agostino nelle sue vesti episcopali. Monica e Nicola da Tolentino indossano invece la nera tunica dei monaci agostiniani. Nicola, dall'aspetto giovanile, è facilmente riconoscibile per il sole raggiato che porta sul petto.
Agostino volge il suo sguardo verso l'alto con una espressione serena e meditativa. In testa porta una semplice mitra, mentre il suo bastone pastorale è retto con entrambe le mani da un angioletto accanto a lui.
Riguardo la devozione alla Madonna SS. della Cintura vi sono due diverse tradizioni. La prima racconta che l'apostolo Tommaso, giunto troppo tardi a Gerusalemme per assistere alla morte della Madonna, fece aprire il sepolcro per contemplare le spoglie della Madre di Dio; di Maria però trovò solo la cintura che divenne oggetto di speciale venerazione nella cristianità.
La seconda tradizione, invece, riconduce l'origine del culto a Santa Monica, madre di Sant'Agostino desiderosa di imitare Maria anche nel modo di vestire. Questa tradizione, la riprendiamo dal Manuale di Filotea di G. Riva. «La madre di S. Agostino. S. Monica. Fatta vedova del suo consorte Patrizio, e risoluta di imitare Maria SS. ma anche nell'abito, la pregò di farle conoscere come avesse vestito nei giorni della sua vedovanza, specialmente dopo l'Ascensione di Cristo al cielo. La B. Vergine non tardò a compiacerla. Le apparve poco dopo coperta di un'ampia veste che dal collo le andava ai piedi. ma di stoffa così dozzinale, di taglio così semplice, di colore oscuro che non saprebbe immaginare abito più dimesso e penitenziale. Ai lombi era stretta da una rozza cintura di pelle che scendeva fin quasi a terra, al lato sinistro della fibia che la rinfrancava. Indi slacciandosi di propria mano la cintura, la porse a S. Monica, raccomandandole di portarla costantemente, e di insinuare tale pratica a tutti i fedeli bramosi del suo speciale patrocinio. Il primo ad approfittarne fu Il figlio S. Agostino e da lui venne in seguito a diffondersi in ogni ceto di fedeli, specialmente per opera del benemerito Ordine Agostiniano, la cui regola, con poche modificazioni divenne comune a tutti gli ordini religiosi della vita attiva che furono più tardi istituiti. Ora siccome i Papi accordarono ai cinturati la partecipazione ai beni spirituali che sono propri dell'Ordine Agostiniano non che degli altri Ordini che dalla regola di S. Agostino presero la norma dei vivere religioso, è facile comprendere che non v' ha sacro consorzio in cui possano godersi vantaggi maggiori di quelli che si godono dai devoti della Madonna della Cintura, ond'è che a Pietro re d'Aragona supplicante Clemente X di qualche speciale indulgenza, non altri rispose che queste memorabili parole: Prendete la Cintura di S. Agostino ed avrete tutto quello che bramate.
I numerosi miracoli poi di guarigioni d'ogni morbo, di preservazione d'ogni offesa, e di conseguimento d'ogni genere di favori ottenuti con tale devozione come ha di molto aumentato l'impegno ad ascriversi a sì pia confraternita, così deve impegnare ancor voi a non trascurare un mezzo così facile e sicuro per procurarsi ogni bene così spirituale, come temporale, mediante la fedele pratica di tutto quello che è imposto a tutti gli iscritti, oltre una vita di penitenza di cui è simbolo la cintura, indicando essa il disprezzo del mondo e la mortificazione tutta propria dei cristiano, e la costante disposizione a camminare senza mai arrestarsi,d'una festa speciale nella domenica successiva al giorno di S. Agostino, che è al 28 di agosto.
All'interno del presbiterio si estende una pregevole decorazione barocca in stucco eseguita fra il 1670 e il 1673 da Giovanni Domenico Aliprandi, un artista della Val Taleggio.