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Agostino trafitto dall'amore divino
MAESTRO SPAGNOLO
1700-1750
Buenos Aires, Accademia Nazionale di Belle Arti
Agostino trafitto dall'amore divino
L'opera di ignoto pittore di scuola spagnola ci offre una immagine a mezzo busto di sant'Agostino, mentre impugna con la mano destra una penna con l'intento di scrivere su un voluminoso libro aperto che regge con l'altra mano sulle ginocchia. Il santo indossa i suoi paramenti episcopali con una elegante mitra in testa. Una folta barba arricchisce il suo volto dai lineamenti gentili e armonici. I suoi occhi sono rivolti verso un cuore luminoso che gli volteggia davanti trafitto da una freccia.
Lo stesso Agostino ricorda in diverse pagine
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3
Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione, l'uomo che si porta dietro la sua morte, che si porta dietro la testimonianza del suo peccato, e della tua resistenza ai superbi: eppure vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione. Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi, perché per te ci hai fatti e il nostro cuore è inquieto finché in te non trovi pace. Di questo, mio Signore, concedimi intelligenza e conoscenza.
AGOSTINO, Confessioni, 1, 1, 1
Nihilominus asserunt nonnulli viri grave (forsitan inducti verbis hisce Augustini, sagittaveras tu Domine caritate tua cor meum etc.) non tantum spirituali vulnere seu tralaticio, verum etiam arcanis sacrorum vulnerum Iesu Christi stigmatis sanctum Augustini cor fuisse.
CORNELIUS LANCELOTZ, Sancti Aurelii Augustini Hipponensis episcopi et S. R. E. doctoris vita (Anversa 1616)