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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Conventualismo > Monasteri > Italia > MontegranaroCONVENTI agostinianI: Montegranaro

La Vergine adorante il Bambino
CONVENTO AGOSTINIANO DI MONTEGRANARO
Note con documentazioni di Daniele Malvestiti
I padri agostiniani, che a quei tempi erano una espressione degli Eremitani di Brettino o Brettinesi, arrivarono a Montegranaro verso il 1246 e vi restarono sino alla soppressione napoleonica del 1810. Prima gli eremiti di Brettino, poi gli Agostiniani di Montegranaro, abitarono in tre divesi conventi. Infine, Bonifacio IX, con Bolla data da Roma San Pietro il 25 maggio 1397 concesse loro di poter fondare un nuovo convento, abitato sino al 1810, poi nel 1882 ristrutturato per essere trasformato a nuovo Ospedale Civile di Montegranaro.
Gli eremiti della Congregazione di Brettino, detti anche Brettinesi, almeno già da primi del '200 (ma si parla di tempi molto più antichi), erano uomini devoti che si riunivano a Brettino, un luogo solitario situato a circa sei chilometri da Fano. Tali eremiti si riunivano nella chiesa di San Biagio in Silvis, sotto la direzione spirituale del sacerdote assegnato al piccolo tempio, per pregare e fare penitenza. In un piccolo eremo poi costruito accanto alla chiesa, ebbe la sua prima sede la nuova Congregazione nella quale si osservava un duro ascetismo nell'estrema povertà e nella vita comune. Nel 1227 la Congregazione fu posta sotto la protezione papale. Col tempo era comunque cresciuta una Congregazione uniforme simile a quella dei Giamboniti e già dal 1228 i Brettinesi, originariamente eremitici, predicando e mendicando si diffusero nella Marca d'Ancona ed oltre, tanto che nel 1250, la Congregazione contava più di quaranta sedi. Il priore di Brettino era il superiore generale, con il compito di mantenere l'osservanza. L'arrivo dei Brettinesi a Montegranaro è documentato da una Bolla Papale datata 9 aprile 1251, quando i Brettinesi ebbero una controversia con i frati Francescani di Montegranaro in cui si legge esattamente "In causa, quae inter Priorem et Fratres Eremitarum de Brictinis in Marchia Anconitana ex parte una, et dilectos filios Fratres Minores eiusdem Marchiae ex altera, super Ecclesia S. Mariae Gratiarum de Montis Granarii".
Dal 1256 anche gli Eremiti Brettinesi di Montegranaro fecero parte dell'Ordine di Sant'Agostino con la Grande Unione. Gli agostiniani restarono a Montegranaro per oltre cinque secoli e mezzo (564 anni) e cambiarono diversi conventi. Da Santa Maria delle Grazie (1246, probabilmente era nei dintorni della Piazza), passarono alla Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo (1290, con case contigue entro la Terra), poi a quella dei Santi Donato e Stefano (aprile 1396) accanto alla quale edificarono il loro grande convento (la Bolla è del 1397), che nel 1882 fu trasformato in Ospedale Civile. Chiesa e convento furono poi intitolati a sant'Agostino. Gli Agostiniani superarono la soppressione Innocenziana del 1652, ma non quella Napoleonica del 1810. Al tempo della soppressione Piemontese del 1862, il convento non risultava più abitato.
Nel 1793 i residenti agostiniani contavano dieci confratelli e l'anno successivo il loro confratello Cristiano Cristiani da Monte Granaro (1729-1800), venne nominato vescovo di Porfirio. La chiesa dove gli agostiniani si insediarono fu quella di San Maria delle Grazie, tanto che dopo fu "volgarmente" definita "Eremitorio", da intendersi come luogo abitato da eremiti.
Non si conosce dove si trovasse la suddetta chiesa ma certamente sorgeva all'interno delle mura castellane, forse non lontano dalla piazza principale. L'attuale Palazzo Municipale di Montegranaro fu edificato tra la fine del 700 ed il primi dell'800 su un preesistente edificio, nello stesso luogo dove esisteva l'antico Palazzo Priorale. Non ci sono tracce della venuta di Vittore Crivelli a Montegranaro, anche se il pittore esercitò nei centri del territorio. Non è attestato pertanto che l'artista abbia lasciato sue opere, compresa la stupenda tempera su tavola raffigurante la Vergine adorante il bambino, che è conservata a Massignano.
Bibliografia:
"Gli Agostiniani e le Marche", edito dalla Biblioteca Egidiana dei Padri Agostiani del convento di San Nicola a Tolentino., Tolentino 1989.
"Monte Granaro, storia dell'antica terra di monte Granaro della Marca di Ancona, con monografia su san Serafino da monte Granaro" di Daniele Malvestiti edito a Fermo nel 2008"