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Il Cammino di sant'agostino: Bevera

Il Santuario di Santa Maria Nascente a Barzago

Il Santuario di Santa Maria Nascente

Il timbro del Santuario di Santa Maria Nascente

Timbro del Santuario di Santa Maria Nascente

 

 

IL CAMMINO DI SANT'AGOSTINO

Bevera di Barzago

 

Santuario di Santa Maria Nascente

 

 

 

Nella frazione di Bevera di Barzago si alza il santuario di Santa Maria Nascente, teatro di una storia leggendaria, che ha tuttavia un solido rapporto con eventi realmente accaduti. La costruzione è attribuita alla famiglia Sirtori, ma esistono diverse versioni rispetto alle motivazioni che indussero questa nobile famiglia a volere questa chiesa. La prima, la più plausibile, racconta che una fanciulla, minacciata da un signorotto locale (molto probabilmente don Alfonso Isacchi, soprannominato l'Orso di Barzago), si sia rifugiata presso un altare dedicato alla Madonna. Maria le sarebbe apparsa e le avrebbe parlato confortandola.

In seguito la famiglia Sirtori, interessatasi alla vicenda, avrebbe fatto costruire il Santuario, consacrato nel 1603. Una seconda versione venne proposta e descritta da Cesare Cantù nel suo libro La Madonna d’Imbevera. Cantù narra degli antichi rancori tra la famiglia Isacchi e la famiglia Sirtori, che governavano rispettivamente i paesi di Barzago e Sirtori. Secondo la sua ricostruzione, l'Orso di Barzago avrebbe tentato di uccidere don Alessandro Sirtori nei boschi di Bevera, finendo, però, col soccombere in un duello. Don Alessandro, volendo ringraziare la Madonna, fece allora costruire il Santuario, dedicandolo a Santa Maria Nascente.

Bisogna altresì precisare che il Santuario formava una parrocchia a sé, ma che ora con la ristrutturazione voluta dall'arcivescovo Tettamanzi, è unita a quella di Barzago e a quella di Bulciago nella comunità pastorale S. Maria Regina degli apostoli

 

"Il Santuario di Bevera è una tra le chiese più care alla gente della Brianza. Questo continuo riferirsi di mente, di cuore e di persone al Santuario e alla Madonna di Bevera potrebbe essere documentato in modo massiccio in uno studio storico di vasta mole. Noi ci limiteremo qui ad alcuni accenni significativi.

Un accorrere straordinario di fedeli nella campagna di Bevera si verifica subito dopo le voci del miracolo ... Anche la costruzione del Santuario documenta un fervore di partecipazione e di offerte da parte della gente semplice di Bevera e del circondario. Ad un primitivo entusiasmo, come s'è visto, segue un momento di raffreddamento, più che giustificato dalla povertà del popolo e dalle ulteriori tribolazioni e miserie arrivate con la carestia del 1628-29 e la peste del 1630.

In seguito l'amore della gente di Brianza al suo Santuario e la devozione alla Madonna di Bevera lo mantengono, costantemente nel corso dei secoli, in condizioni di nobile ed invidiabile bellezza fino al restauro ed all'ampliamento del 1974-1980. Degno di nota è l'episodio di un contributo straordinario di lire 2.000 chiesto alla Amministrazione dell'Oratorio ed ottenuto dalla Chiesa Parrocchiale di Barzago nel 1783: segno evidente che il concorso di pellegrini e di devoti metteva il piccolo Santuario in condizioni economiche addirittura floride, rispetto a quelle disagiate della più grande Chiesa Parrocchiale. La stessa fiera di Bevera, pur con le sue talora criticate manifestazioni e con i suoi aspetti di indubbia mondanità, pone in risalto la grande devozione che nutrono nei confronti della Madonna molte popolazioni: specialmente i brianzoli, bergamaschi, comaschi, monzesi e persino milanesi.

Ed essa ha sempre avuto, sia nel suo nascere che nel suo svilupparsi, una precisa motivazione e dei costanti riferimenti religiosi. I numerosi fedeli accorrono a Bevera da ogni dove, principalmente per portare alla Madonna le loro intenzioni o i loro sentimenti di riconoscenza ... "

Testo tratto da "Il Santuario di Bevera"  di Italo Allegri