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Polibio: L'arte della guerra presso i galli

Lame metalliche provenienti dalla località Pieguzza a Cassago

Lame in metallo (Pieguzza)

 

 

L'arte della guerra presso i Galli

 

 

Quando le truppe di fanteria entrarono in contatto fu uno scontro unico e straordinario. Il numero delle buccine e delle fanfare era infatti incalcolabile e nello stesso tempo vi si aggiungeva all'intorno un clamore così grande e così forte di tutto questo esercito che intonava il suo canto di guerra, che non solo gli strumenti e i soldati, ma anche i luoghi circostanti che risuonavano in eco, sembravano essi stessi gettare grida. Terribili erano l'aspetto e i movimenti di questi uomini, nudi in prima fila, ammirabili per la loro vigorosa giovinezza e la bellezza dei tratti. Tutti quelli che formavano le prime linee erano parati di torques e di bracciali d'oro.

Polibio, Storie, II, 28-29

 

 

I Romani avevano osservato nello scontro precedente che tutta la gente gallica è terribile al primo scontro per la sua foga, finché è ancora illesa, ma che le loro spade a causa della fabbricazione potevano colpire con un colpo di taglio decisivo una volta sola e che dopo questo colpo si indebolivano, sfalsate nella lunghezza e nella larghezza, così che se non si lasciava il tempo ai guerrieri di raddrizzarle col piede, appoggiandole al suolo, il secondo colpo diventava del tutto inefficace. I tribuni pertanto fecero distribuire ai primi manipoli le picche dei triari che sono situati dietro di loro, comandando a costoro di prendere invece le loro spade e di scagliarsi a loro volta contro i Galli.

Polibio, Storie, II, 33, 2-4

 

 

La pianura che delimita l'Italia verso nord ... per la sua fertilità e per la sua estensione oltrepassa tutte quelle d'Europa che sono venute a nostra conoscenza.

Polibio, Storie, II, 14

 

 

Non è facile descrivere la feracità del territorio. Tanta è, secondo i luoghi, l'abbondanza di grano, che spesso ai nostri tempi il medimno siciliano di frumento (circa 52 litri) costa quattro oboli, quello di orzo due, e la metreta di vino (circa 40 litri) lo stesso prezzo della misura d'orzo. Il miglio e il panico vi crescono con una profusione veramente straordinaria. Dell'abbondanza delle ghiande prodotte nei querceti allineati a intervalli nella pianura, si avrà una idea da quanto dirò: sulla massa di suini macellati in Italia per i bisogni dell'alimentazione domestica e dell'approvvigionamento delle truppe, il contributo più considerevole si ricava dalla pianura padana. Del buon prezzo e della profusione degli alimenti al dettaglio ci si può facilmente fare un'idea più esatta da questo: chi, viaggiando per il paese, contratta il prezzo in una locanda non paga per i singoli prodotti consumati ma chiede il prezzo giornaliero complessivo dell'alloggio per persona.

Polibio, Storie, II, 15

 

Le terre che sono situate nei dintorni della foce del Po furono abitate dai Laevi e dai Lebeci, e dopo di loro dagli Insubri, il più grande tra questi popoli, e a valle lungo il fiume venivano i Cenomani. Le contrade prossime ad Adria erano occupate da un'altra nazione antichissima, i Veneti ... che poco differiscono dai Celti per gli usi e i costumi, ma parlano un'altra lingua ... I Celti abitavano in villaggi non fortificati, ed erano privi di ogni altra comodità. Dormivano su letti di fieno e di paglia, mangiavano solo carne e non esercitavano altro mestiere che la guerra o l'agricoltura, tutt'altra scienza, tutt'altra arte era loro sconosciuta. L'avere di ciascuno consisteva in bestiame e in oro poiché erano le sole cose che potevano, secondo le circostanze, portare con loro e spostare a loro grado. Prestavano la più grande attenzione a formare delle associazioni (etaireías), poiché presso di loro il più temibile e potente è colui che mostra di avere il maggior numero possibile di uomini pronti a servirlo e fargli corteo. I Celti, che frequentavano gli Etruschi a causa della loro prossimità e che avevano adocchiato la bellezza del paese, preso spunto da un futile pretesto, li attaccarono di sorpresa con un grande esercito, li cacciarono dalla regione del Po e occuparono essi stessi la pianura.

Polibio, Storie, II, 17

 

 

I più grandi di questi popoli, gli Insubri e i Boi, si concertarono e mandarono degli inviati presso i Galli che abitavano lungo le Alpi e il Rodano, quelli che sono chiamati, perché facevano la guerra per soldo, Gesati, tale è il significato della parola ... I Galli Gesati, dopo aver messo in piedi un'armata, magnifica e potente, valicate le Alpi, arrivarono al Po otto anni dopo (nel 225 a. C.) la spartizione del paese tra i coloni romani.

Polibio, Storie, II, 22-23