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XVI: Antonio Brambilla riceve i terreni alla segalbina

Funerale per le vie di Cassago con gli Scolari della Fabbriceria

Funerale per le vie di Cassago con gli Scolari della Fabbriceria

 

 

Secolo XVI

Preghiere

 

Archivio della Curia arcivescovile di Milano, Visite pastorali, Pieve di Lecco, vol. XI

Nota quarundarum benedictionum venarum et fere superstitiosarum quae fiebant ab idiotis ad sanandas infirmitates et mala repellenda

 

 

 

Preghiere di Catherina del quondam Filipo Casago

 

Verbum di del nostro signor

che ne defenda su la croce

la croce è tanto bella

che ne difenda dal ciel in terra

la croce è tanto adorata

la gloria di Dio è ben guadagnata

il nostro signore venerà

mostrerà le cinque piaghe

guarda qui misero peccator

questo mal l'ha auto per noi e per nostro amor

la dolce vergine Maria se ne andera

si tra fiori a trovà la Vergine Maria

fino alle porte del Paradiso

che la trara tal grido

che saremo così dolente

che non sapremo rispondere niente

questa oratione che la senti a dir che non l'imprendi quando serà il di del Giudicio se ne troverà mal cantenta

 

 

Padre nostro in nom de Dé

che po venir figliolo de Dé

la chiesa dimanda per di messa e per canta

per i vivi e per i morti

per lo santo Paradiso

la comà che va levà

per lo prete che l'aiuta

la carità che la luna

il sol pacienza

il nostro Signor Nostro si riposa

al pe de loliva e de lorio

varda sopra la man bianca

che le ben scritta e ben penta

tre volte se la dica guadagnerà una messa compita.

 

 

 

Preghiere di Zaccaria di Casaghi

 

Zaccaria di Cassaghi dice così a segnare il tempo "Madona santa Maria" et cetera al foglio 3, "Falso inimico parteti di qui" a foglio 2.

 

Il pater di santo Giuliano

 

Figliolo di Santa Maria

che lù e le sio

che la sia e sio

che portò sò

che pò portà l'anima e il corpo

l'anima di mio padre

l'anima di mia madre

l'anima de miei fratelli

l'anima de mie sorella

ciascheduno puo porta

gran benedetto

di santo Giuliano

dismonta il monte Romano

che tutte le chiavi de oro in mano

anaun ne cava il dente

alli bissi alli serpenti

Cristo ne difende della mala sorte

e della subitanea gente.

 

 

Quando si leva il calice dico

 

Colomba bianca del ciel

discendesso sangue di Giesù Cristo

in boca a mi disceso

 

Quando portano Dio

 

Intra Dio e la Vergine Maria

l'anima nostra in suo governo sia

 

Quando si leva l'ostia dico così "Al si leva il creatore" et cetera a foglio

 

Al si leva il Creator

Gesù Christo Nostro Signor

e l'hostia consegrada

per tutto il mondo sia osservada

frutto e fiore e carne viva,

el si leva il figliolo della Vergine Maria.

 

 

 

Preghiere di Castella di Cassago

 

Castella figliola del quondam Gaspar Casago a segnar il tempo ha detto così "Madona santa Maria" et cetera a foglio 3

 

Madona santa Maria

su la preda del marmo

pichiavano li soi capelli d'oro

guarda in zù guarda di là

guardo giù di quella val marina

e più sasini che malandrini

che và là in del nostro pane, et nel nostro vino,

fé un grido che fé senti il suo caro figliolo

et il suo caro figliolo se ne riva

tasi tasi o madre mia

che li manderò nella scura

che faremo dislenguà

il di de pasqua e il di di Natale

o il giorno di santo Giovan di meza sta.

 

 

 

Preghiera di Catherina de Casaghi figliola de Gasparo sudetto che così ha segnato il tempo "Falso inimico partetiti di qui" come sopra a carte 2

 

Falso inimico parteti di qui

che te non ghe, ne fà, ne di,

và in quella val scura

dove non canta ne gal ne galina

ne nisuna creatura.

 

 

Preghiera di Catherina figliola del quondam Gasparo Casago che ha segnato il tempo così "Madona santa Maria" et cetera a carte 3

 

Madona santa Maria

su la preda del marmo

pichiavano li soi capelli d'oro

guarda in zù guarda di là

guardo giù di quella val marina

e più sasini che malandrini

che và là in del nostro pane, et nel nostro vino,

fé un grido che fé senti il suo caro figliolo

et il suo caro figliolo se ne riva

tasi tasi o madre mia

che li manderò nella scura

che faremo dislenguà

il di de pasqua e il di di Natale

o il giorno di santo Giovan di meza sta.

 

 

Catherina figliola del quondam Gasparo Casago quando vo a letto dico così

 

Vo in letto in nome di Dé

per commandamento di Messer Domanedé

e della Vergine Maria

che non pensò male

ne fogli ne boca il dica

ne in cuor la vergognà

l'anima mia ne sia racomandà.

Vo in letto in la buona hora

Gesù Christo che me compagna

mi compagna su a l'aqua santa

in domine che leva via i miei peccati.

 

o ancora

 

Maria Madalena et cetera a foglio 9 altra oratione

 

Marta l'angeli la cantano

la preda dell'altare

la bella messa li cantà

per i morti e per i vivi

e per il santo Paradiso

per la Lutia e per la stella

e per la santa Pasquetta.

 

A segnar un piede quando e desnodato vede a foglio 6, la medema ha segnato la febre facendo cosi:

 

andando in chiesa sette mattine dicendo per ogni mattina sette pater et sette marie et io me lo ho ditto me movo un poco cosi da digiuno segnando li febrizi in fronte sette volte con il segno di santa croce per ogni mattina.

 

 

Domenico Casago ha segnato il mal della Poltiogra a un suo nepote facendo cosi

 

Messer santo Christoforo

che stava su la riva del mare

che piange e sospira

che piange da Christoforo

non posso ben piangere e sospirare

che il mal del verme e del carbon

me vol ben mangiar.

Non piangere, non piangere Christoforo

per questo viso

"e colui che dice la parole mette la bocca sua a presso del viso de colui che il mal"

per questa barba

(cosi fa il medesimo)

per questa oregia e

per quell'altra

" e si ha il medesimo affetto e poi dice"

in nome di dio e della Vergine Maria

che il mal del verbo e del carbon

el bufarà ben via.

" e quando dice el bufara ben via, colui che dice la parola comincia a bofar, a va bofando sino alli piedi dintorno in tondo e poi come arriva alli piedi li sputa un poco, et questo lo fanno per nove mattine, dicendo tre pater e tre ave maria per matina et dice che quel suo nepote guari.

Il medemo ha segnato una bestia che orinava sangue et dice cosi"

 

Al nome di Dio

disvia

et nigris

et entfrabes

"et dicono cinque Pater noster et cinque ave maria et pigliano decie foglie de herba et scrivono sopra questa foglie le soprascritte parole et ne danno una per mattina per diece matine a quella bestia che orina il sangue et guariscono."

 

 

Gio: Maria Casago a segnar un piede o gugela e cavigia fa così

 

Piglia un bocal pieno de aqua, la mette nella branice fino a tanto che boia, e poi come ha bolito, piglia un bacil o altro vaso, vodando con il fondo in sù quella aqua nel vaso, e poi fa mettere il piede sul fondo del detto bocal da quello loco dove ghe dole, e poi dice questa parole

A honor di Dio

e della santissima trinità

che leva via questa informità

e quella aqua torna tutta nel bocal, dicendo tre pater et ave marie con il segno di santa Croce.

 

La medema segna li humori ò fredo ò caldo che sia dicendo cosi

In nomine Patris + et figli + et spiritus sancti

A te segno del mal redondo

per il fior di tutto il mondo

et per la barba del buon Giesù

che questo humor

o fregio ò caldo chel si sia

che vadi via,

per amor di Dio

"e poi dice tre pater e tre ave marie per tre matine da digiuno".

 

 

Preghiera di Giovanna del quondam Filippo Casago

 

Giovanna che fu moglie del quondam Filippo casago segnando il tempo diceva cosi "Madona santa maria" et quello che seguita a carte 3 (F. 101, v.)

 

Madona santa Maria

su la preda del marmo

pichiavano li soi capelli d'oro

guarda in zù guarda di là

guardo giù di quella val marina

e più sasini che malandrini

che và là in del nostro pane, et nel nostro vino,

fè un grido che fè senti il suo caro figliolo

et il suo caro figliolo se ne riva

tasi tasi o madre mia

che li manderò nella scura

che faremo dislenguà

il di de Pasqua

e il di di Natale

o il giorno di Santo Giovan di meza sta.

 

La medema ha segnato il tempo dicendo così

Te scongiuro da parte de Dio

e della vergine Maria

e di quel messer Sancto Bernardo

che era glorioso in cachesia

che vadi là in quella val scura

ti che langui e ti consumi

con fe la sal la giobia santa

et la sal che se mete nel disnà il giorno de Nadà.