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1629: FEDERIGO BORROMEO

Il cardinale Federigo Borromeo

Il cardinale Federigo Borromeo

 

 

1629

ORDINES OBSERVANDI TEMPORE PESTIS A PAROCHIS et C

1629.9.DECEMBRE

 

Milano, Disposizioni di Federico Borromeo

 

 

 

Molto Reverendo come fratello.

Habbiamo inteso con molto nostro dolore i progressi, che va facendo in codeste parti la pestilenza, et per essere questa un flagello gravissimo, che con l'impeto suo rapirebbe in breve tempo non meno l'anime di molti, che i corpi, se la Cura Pastorale con ogni sorte di diligenza non vi mettesse riparo, habbiamo giudicato parte del nostro officio incaricarvi con la presente perché ordiniate per parte nostra alli Reverendi Curati della vosra Pieve, che con ogni diligenza, et sollecitudine assistano alla Cura dell'anime, ministrandoli i santi sacramenti, e sovenendoli d'ogni oggietto possibile in cosi gran bisogno, dovendo più tosto il buon Pastore mettersi con ogni prontezza a qualsivoglia rischio di morte per salvare l'anime a lui commesse, che per paura di perdere la vita, abbandonarle, quando sono nella maggior necessità quasi d'ogni aiuto.

Doverano pertanto i Parochi in questi tempi riuscire... di carità fraterna, e pieni di santo zelo essercitare animosamente verso de suoi popoli quelli officij di pietà christiana, che un'ottimo, e amante Padre deve essercitare con suoi figli in così grave necessità. Et ... officio sono da frapporsi con orationi, digiuni, santi sacrificij; et altri esercitij spirituali, per rendere placata la Divina Maestà, acciò sottragga da noi i castighi, che ci minaccia, sì come anco ..., et efficaci essortationi, e massime con l'essempio della buona vita doverano indurre i popoli al santo timor di Dio, alla vera penitenza da peccati, da quali dobbiamo pensare derivino questo, et altri flagelli. Et perché la Cura dell'anime riesca più facile, e più fruttuosa, non dando la forza del male tempo alle provisioni ordinarie, habbiamo deliberato, conforme all'Instruzione del Concilio Provinciale quinto, concedere alla Reverenza Vostra le facoltà infrascritte, perché ve ne serviate con quella prudenza, che si richiede, nella vostra Pieve, mentre durarano questi sospetti di pestilenza, incaricandovi a darci parte minutamente di quanto passarà, perché posiamo provedere a bisogni, che occorrerano. Dio vi guardi.

Dal Palazzo nostro Archiepiscopale di Milano Ii 9 decembre 1629.

 

Le facoltà, che si concedono alla Reverenza Vosffa sono

Di assolvere da qualsivoglia casi, e censufe a noi riservate ancd nel foro est.rno; et di puoter subdelegare Ia medesima facoltà ad altri Confessori.

Di permettere che si possino sentire le Confessioni fuori della Chiesa, et quelle delle Donne fuori del Confessionale.

Di concedere licenza, che si possi celebrare la santa messa in qualsivoglia Chiesa, Altare etiamdio di legno, nelle Porte delle Chiese, e dove giudicarete ispediente.

Di constituire, et approvare Confessori anco senza essame, che sentano ancora le Confessioni delli Ecclesiastici.

Di intermettere le Congtegazioni mensuali.

Di puoter fare processioni publiche anco doppo il pranso con portare il santissimo Sacramento, et Sacre Reliquie approvate, et fare altre simili fontioni.

Di fare nuovi Cemiterij con la solita benedittione servatis servandis, per sepelire li defonti appestati, et come nel Concilio Provinciale quinto.

Di dispensare dal lunetto, et assolvere.

Di dispensare per noi solo il Clero da ogniJrregolarità, nella quale inscientemente, et in qualunque altro modo possa essere incorso per occasione di questi accidenti di peste.