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1631: Federico Borromeo

L'annotazione della morte del cardinale Federigo Borromeo

L'annotazione della morte del cardinale Federigo Borromeo

 

 

1631

ANNOTAZIONE DELLA MORTE DEL CARDINALE ARCIVESCOVO FEDERICO BORROMEO

 

Archivio parrocchiale di Cassago, II° Registro dei battesimi, morti e matrimoni

 

 

 

Nel mezo poi di questo libro si scrivono tutti li officij et legati che si fanno nella sudetta Cura

 

Ad perpetuam eiusdem memoriam

Federicus S. Reverendissimus Eminentissimus Cardinalis Archiepiscopus Mediolani hoc anno 1631.21.septembris dicta hinc hora decima tertia caducam hanc vitam relinquens feliciter migravit ad Dominum sedit in pontificatu triginta sex annos praesul omni laude dignus Homero qui suas res ... XXXX

 

 

Federico o Federigo Borromeo nacque il 18 agosto 1564, figlio di Giulio Cesare Borromeo e di Margherita Trivulzio. Rimasto orfano di padre a soli tre anni, fu influenzato dal cugino cardinale Carlo Borromeo, che fu la sua guida spirituale tanto da fargli intraprendere la carriera ecclesiastica. Federico era cugino del cardinale Guido Luca Ferrero ed era imparentato con papa Sisto V e con i cardinali Alessandro Farnese e Mark Sittich von Hohenems.

A soli 23 anni fu creato cardinale da papa Sisto V il 18 dicembre 1587. Per la sua porpora cardinalizia ottenne il titolo diaconale di Santa Maria in Domenica (15 gennaio 1588), optando in seguito per la sede dei Santi Cosma e Damiano (9 gennaio 1589) e poi per quella di Sant'Agata in Suburra (20 marzo 1589). Fu presente nel conclave del 1590, quando fu eletto pontefice Urbano VII. Partecipò anche ad un secondo conclave nello stesso anno 1590 che portò alla elezione di Gregorio XIV.

In seguito alla morte dell'arcivescovo di Milano Gaspare Visconti, Federico fu nominato suo successore da Clemente VIII il 24 aprile 1595 a 31 anni. La sua attività pastorale proseguì nel solco tracciato dal cugino san Carlo Borromeo disciplinando il clero, fondando chiese e collegi a proprie spese e applicando i canoni del concilio di Trento. Fondò nel 1609 la Biblioteca Ambrosiana, uno dei più insigni monumenti alla cultura milanese. Nel 1618 dotò la Biblioteca di una Quadreria con statue e quadri, che successivamente diventerà la Pinacoteca Ambrosiana.

Fece erigere ad Arona una gigantesca statua di San Carlo e abbellì inoltre il Duomo di Milano con dipinti e sculture. Diede esempio di grande carità durante la carestia del 1628 e la peste del 1630. Morì a Milano il 21 settembre 1631 e la sua salma venne esposta e sepolta in Duomo davanti all'altare della Madonna dell'Albero.

Federigo Borromeo scrisse più di un centinaio di libri, sia a stampa che manoscritti, oltre a svariate centinaia di lettere. Buona parte di tale produzione è conservata alla Biblioteca Ambrosiana.

Visitò Cassago in visita pastorale per ben tre volte.