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1673: Teresa Modrona

Basilica di sant'Andrea della Valle a Roma

Basilica di sant'Andrea della Valle a Roma

 

1673

Memoria presentata relativa al testamento di mons. Filippo Pirovano

 

Archivio Visconti di Modrone, fald. M-119, Eredità diverse, Eredità Pirovano

 

 

 

Articulos infrascriptos dat, facit, eliget atque producit Illustrissimi Collegij Jurisconsultum Mediolani in Causa quam habet cum Illustrissima Domina Theresia Modrona, petens recipi, et ad probandum admitti in Curia et extra, et super eis testes inducendos servatis servandis examinari omnique deducens ad superfluam tamen probationem non se adstringens, de quo solemniter et expresso protestat omni salvo Jures, non solum ut supra, sed omni alio meliori modo.

In primis hic loco articulorum repetit omnis Jura, et Instrumenta in quantum ex quibus tamen ad maiorem cauthelam et quatenus opus sit probare vult, et intendit vulgari sermone, videlicet.

 

"Qualmente la verità fu, è che alli 25 Aprile 1673 giorno die S. Marco ritrovandosi infermo Monsignore Pirouano di buona memoria, fu persuaso dalli suoi Amici e famigliari a voler far testamento e riconoscere la sua Famiglia e particolarmente provedere all'indennità del signor Capitano Adriano Frigerio sopra certi Beni posseduti dal medesimo Mons. Pirouano in virtù di vendita fattagli dal medesimo signor Capitano, onde il medesimo Monsignore ad effectu di fare tale testamento, ordinò che si chiamasse il Notaro, il quale così chiamato, venne col suo Giovane, fu introdotto nella Camera, dove giaceva l'infermo circa le 24 hore del medesimo giorno, et all'hora per ordine fatto dall'istesso Monsignore ad effetto di preparare la minuta del detto testamento, furono mandati via gli astanti rimanendo solamente nella medesima camera l'Illustrissimo e reverendo Monsignore Federico Visconte Auditore della Sacra Rota, il Reverendo Prete Silverio dell'ordine di S. Francesco riformato, il signor Gio:Batta Bossio, il detto Notaro che fu il signor Cicelli Notaro della Sacra Rota, et il suo Giovane, e doppo la sudetta esclusione degl'Astanti, fu incominciata la minuta, nella quale scrisse il detto Giovane del Notaro, dettando, e facendo dettare rispettivamente il medesimo Monsignore alcuni Pij legati e profani, anche in favore alla famiglia, e particolarmente in favore della moglie e de' figlioli del detto Capitano, e doppo essere stati scritti detti legati essendo stato interrogato il detto Monsignore Pirouano, chi volesse far erede, rispose voler differire sino al giorno seguente, e così fu tralasciato di tirare avanti la sudetta minuta ad un hora di notte in circa dell'istesso giorno, nel qual tempo si partì il Notaro col suo Giovane dalla detta Camera, e ortò seco la sudetta minuta, le quali cose tutto sanno li Testimonij, per essersi trovati presenti, et hauer veduto, et inteso, e per altre ragioni che si esprimeranno.

Item qualmente dopo essersi tralasciata la detta minuta e partito il Notaro, il detto Monsignore procede a diversi atti estranei dal testamento, per spatio di due hore, e più, e tra gli altri parlò col Medico in ordine alla sua salute et all'infermità rispettivamente, e gli furono somministrati medicamenti e ristori, con altri remedij ancora fattili dal Chirurgo, parlò anco col signor Gio:Batta Bossio insinuato che stava in pericolo di passare d'hora in hora all'altra vita, onde li dispose a chiedere l'estrema untione la quale gli fu somministrata dal Paroco e successivamente essendo già le tre hore di notte, e di vantaggio vedendo quelli della famiglia, che il male s'accresceva con pericolo prossimo della vita, gli suggerirono se voleva finire il Testamento et all'hora l'infermo di nuovo comandò che si chiamasse il Notaro ad effetto di finire il detto Testamento, il quale avvisato, ritornò, et entrò nella Camera insieme con detto suo Giovane, e con lui entrò anco tutta la moltitudine della gente che era nell'Anticamera. Il che sanno i Testimonij per che furono presenti, lo viddero et intesero, e non potrebbe essere altrimenti, e per altre ragioni da esprimersi da essi.

Item qualmente subito che detto Monsignore vidde il Notaro esser ritornato, gl'impose che si rogasse del legato ò dichiaratione fatta à favore del detto Signor Capitano o della sua moglie, ma avendo all'hora detto il signor Gio:Batta Bossio, che la minuta del Testamento, dove era scritta detta dichiaratione, o legato, rimaneva imperfetta per non esservi scritta l'institutione dell'herede all'hora disse il detto Monsignore Pirouano, che s'aggiunge et interrogato dal detto signor Bossio chi volesse che fosse erede, disse che voleva far erede la sua nipote figlia della Signora Marchesa sua sorella, e perché non aveva espresso il proprio nome della medesima Signora nipote, fu richiesto dal Notaro il nome di detta Signora e fu detto che si chiamava Teresa, e così il Notaro continuando la minuta già incominciata e nel medemo foglio immediatamente doppo li detti legati e dichiaratione scrisse questa nominatione di erede, e mentre stava ancora scrivendo e prima che incominciasse a scrivere i nomi de Testimonij, e molto meno a richiederli che fussero testimonij, spirò e morì monsignore, ne alli testimonij all'hora presenti, ne che fossero rogati ad essere testimonij, ne fatto rogito di sorte alcuna, onde tutti quelli della famiglia, e gl'Astanti rimasero turbati, il che sanno li Testimonij, per che furono presenti, videro, et intesero e per altre cause che essi specificheranno.

Item qualmente se bene molti circostanti intesero la nominatione dell'herede nel modo suddetto tutta volta niuno in quel tempo udi li legati, ne la dichiaratione come di sopra, per che non fu letta la minuta, nemmeno furono repetiti dall'Infermo li medemi legati, e dichiaratione, la qual minuta continente li sudati legati, e l'Institutione dell'herede e quella istessa che li mostra alli Testimonij nell'atto dell'essame, e gli si legge del tenore infrascritto ..."

 

In Nome di Dio e della medesima Vergine Maria

io Filippo Pirouano figlio del quondam Marchese Questore Giovanni Milanese referendario, e votante dell'un e l'altra segnatura sano di mente, ancorché alquanto gravato di corpo, deliberando provedere cautamente alla salute dell'Anima mia, e disporre delli miei beni ho deliberato di fare la presente disposizione ultima qual voglio che valga per testimonio e confirmatione della mia ultima volontà che si dice sine scriptis, la quale se non valesse per ragione di testamento, voglio che valga per ragione di codicillo, o d'ogni altra mia ultima volontà, o donatione causa mortis, o dispositione.

In primis casso ogn'altro testamento, codicillo, donatione et ogn'altra mia ultima volontà, e disposizione fatta sin al presente giorno tanto in Roma, quanto in Milano o in qualsiasi altro luogo rogato da qualsiasi Notaro con qualsiasi clausola derogatoria, e derogatoria della derogatoria delle quali fosse anco necessario qui farsene special mentione volendo che questa prevalga ad ogn'altra, et habbi il suo total effetto.

E incominciando dall'Anima come più nobil del Corpo e su tutte le cose humane, quella raccomando all'Onnipotente Iddio et alla Gloriosissima Vergine Madre Maria, et a tutta la Corte Celestiale, e quando succederà il caso della mia morte voglio che il Mio corpo fatto che sarà cadauero sia portato e sepolto nella chiesa di S. Andrea della Valle a canto alla sepoltura della salma di monsignor Filippo Pirouano, quondam Decano della Sacra Rota Romana mio zio positivamente et che si facci fare una lapide con l'inscrittione che l'Essecutore miei infrascritti trovarono per le mie scritture già distese.

Item per ragione di legato et in ogn'altro miglior modo lascio alla detta Chiesa scudi cento per una sol volta cioè alla loro Sacristia.

Item far il Deposito come sopra ordino che si spendi scudi 500:-.

Item lascio scudi mille moneta, de quali si dovrà far la spesa del funerale, et il resto convertirsi nella celebratione di messe et Offitij da Morto ad arbitrio de miei Essecutori Testamentarij.

Item lascio alla mia servitù e famiglie che si troua all'attual mio servizio tanto in Roma quanto in Milano scudi 25 per ciascheduno alla famiglia bassa, et alli altri cioè Cappe nere e Persone, che vestono di nero, scudi cento parimente per ciascheduno per una sol volta tanto.

Item per ragione di legato lascio a ciascheduno de Curati delle Chiese Parrochiali, nelle quali Io ho Case et habitationi nello Stato di Milano scudi cento per ciascheduno per una sol volta.

Item lego alla moglie del Capitano Adriano Frigerio Mio Segretario, e doppo di lei alli suoi figli sostituendo l'uno all'altro tutti li beni a me da detto Adriano dati in pagamento e come consta da In strumento rogato per l'atti di Gioachino Lainati Notaro di Milano, sotto li 11 Maggio 1668 o più altro vero tempo.

Item lascio alla Chiesa di S. Francesco in Ripa scudi cento per una sol volta da convertirsi nella celebratione di tante Messe per l'Anima mia.

Item lascio alla Chiesa di S. Agostino di Roma scudi cento per una sol volta da convertirsi nella celebratione di tante Messe come sopra, e li presenti due legati s'intendino oltre li sudetti scudi mille legati come sopra.

In tutti e singoli altri miei beni mobili immobili presenti e future ragioni, et attieni, et ogn'altra cosa esistenti tanto in Roma quanto nello stato di Milano et ogn'altro luogo istituisco e nomino di mia propria bocca l'Illustrissima Signora Teresa Modrona Mia nipote e filia del quondam Signor Marchese Antonio Modrone e suoi figli legittimi.

Esecutori Testamentari della presente mia ultima volontà l'Eminentissimo e Reverendissimo signor cardinal Homodeo Protettore della Chiesa di S. Carlo al Corso e mons. Illustrissimo Federico Visconti Auditore della Sacra Rota e l'Illustrissimi Signori deputati della detta Chiesa di S. Carlo e Procuratore di detta mia Nipote, il Molto Illustrissimo Gio: Battista Bossio.

Actum Romae in Palatio solitae residentiae et Habitationis suprascripti Illustrissimi er Reverendissimi Domini testatoris et in Cubicolo in quo dictus Reverendus Dominus testator in lecto iacet existens in Platea Agonis.

Qual minuta vista et intesa, dicono, et riconoscono esser quella medema che fu fatta come sopra, e riconoscono ancora, che sino all'institutione dell'herede exclusive fu fatta nella prima sessione dell'hora 24 sino ad un hora di notte in circa et il rimanente, cioé l'institutione dell'herede inclusive in giù fu scritto nella seconda sessione doppo la detta digressione ad atti diversi, et estranei dal testamento, come si è detto sopra, cioe doppo le tre hore di notte in circa il che sanno i Testimonij per essersi trovati presenti, haver lo visto, et inteso, e per altre ragioni ch'essi dichiareranno.

Videlicet