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1677: Antonio Fumagalli

Memoriale autografo del parroco Annibale Nava

Memoriale autografo del parroco Annibale Nava

 

24 maggio 1677

Memoriale del parroco Annibale Nava avverso le intemperanze del cappellano Antonio Fumagalli

 

Archivio Curia di Milano, Pieve di Missaglia

 

 

 

Reverendissimo Signore

Il Curato di Casago della Pieve di Massaglia sempre devotissimo di Vostra Signoria Reverendissima che presentattosi a monsignor Vicario Generale con un suo memoriale hà riportatto decretto che Vostra Signoria si informi et vederà ad effetto che il capellano Padre Antonio Fummagalli nominato nel medemo memoriale, sij con la etta giusticia di Vostra Signoria Reverendissima astretto alle giuste convenienze verso il Curato supplicante, fà con questo ricorso humilmente suplicandola degnarsi questa volta Vostra Signoria Reverendissima venga in pariere di far chiamare il deto Capellano che compari alla presenza di Vostra Signoria Reverendissima aitarlo a mettere in esecucione l'infinite cose che per la quiete del Curato, et utile, è convenienza alla sua Chiesa.

Che il capellano à caggione del essersi reso difficoltoso anzi renitente a compir alla manutenzione provedi del suo a tutta la neccessaria manutenzione della messa, in termino di tempo prefisso.

Che fabricatta del suo la manutencione provedi d'un ... da vicino al latro dovendole tra riponere detta manutencione à caggione che deto capellano, il giorno feriale sola la messa et ne fa porre tra un segno al altro delle hore intere et il Curato, che deve tener in custodia la Chiave della sacrestia bisogna che faci continua servitù di deto capellano in aspettar la sua indecisione per recuperare la chiave di deta sacrestia.

Astringendo il habi nel avenire di sonar solo che una campana alla sua messa, massime festiva, per che hà hauto ardire in facia dal signor curato sopra del cimitero della Chiesa commandare, ordinare al campanaro che vuole il sonar la sua messa e giorno feriale e dì di festa, intrusione a danno della mia Chiesa che mai ha fatto simil servitù al deto Capellano, et anche perché se deve far differenza nel sonar la messa del Curato et de capellano.

Che essendo detto Capellano trouandosi alle funzioni qualche volta li pare sempre dopo esser avisato intonar il Magnificat, cessa di cantare, hauendo per altro una voce gagliarda, et cessando al deto magnificat, resta anelito il culto divino, si onde si fatto il signato anelito il Curato vedendo simil inconvenienti usati nelli mesi sono continuij da deto Capellano, in conto espresso nella sua Chiesa in simil foncione.

Che facendo con simil strapazi le fonzioni vadi in altro à far le foncioni, et che sono giuste le pretentioni del Curato humilissimo servitore, il che speremo.