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Monica

Monica e il giovane Agostino a Cassicaco di Silvano Crippa (Pinacoteca Associazione S. Agostino)

Monica e il giovane Agostino di Silvano Crippa

 

 

Santa Monica

 

 

Il suo culto a Cassago è da mettere in relazione a quello verso il figlio Agostino. Il suo nome incomincia ad apparire nell'onomastica locale con una certa regolarità dalla fine del Seicento.

Monica (Monnica) è nota e celebrata soprattutto perchè è la madre di Agostino di Ippona: tutto quello che sappiamo di lei ci è stato tramandato dal figlio che ne parla ampiamente nel suo libro autobiografico Le Confessioni, soprattutto nel libro IX.

Monica, il cui nome sembra di origine berbera, nacque in Africa verso il 331-332 d.C. da una famiglia cristiana. Ricevette un'educazione attenta e rigorosa in cui la vecchia nutrice esercita un ruolo importante. Giunta in età da marito si sposa con Patrizio, un pagano della classe dei notabili municipali di Tagaste, oggi Souk-Ahras. Da allora ella "serve come un padrone" quest'uomo infedele, passionale e violento. Finisce per riconciliarsi anche con la suocera che nei suoi confronti era mal disposta a causa dei pettegolezzi.

Monica dà a Patrizio tre figli. Quando nasce Agostino, Monica ha 23-24 anni. L'influenza esercitata da Monica su suo marito fu tale che quando nel 370-371 questi morì, era diventato cristiano.

Da vedova Monica aumenta i suoi sforzi, insistenti ma vani per condurre il figlio Agostino a farsi cristiano. Nel contempo non trascura di aiutare il figlio a garantirsi una brillante carriera. Ma Agostino tira dritto e non le risparmia dure prove e amare insoddisfazioni: aderisce alla setta dei Manichei e poi vive pubblicamente un amore con una ragazza di classe sociale inferiore alla sua da cui avrà un figlio, Adeodato. Un giorno parte da Cartagine per Roma ingannandola.

Monica tuttavia non si arrende e lo raggiunge a Milano, dove il figlio si era infine trasferito presso la corte imperiale. Qui conosce ed entra in contatto con il vescovo Ambrogio, di cui segue i consigli e a cui raccomanda il figlio.

Agostino ricorda che sua madre in questo periodo era sempre in mezzo al popolo dei fedeli cristiani stretti attorno ad Ambrogio che era assediato nelle sue chiese dagli ariani.

Nel 386 nel giardino di casa a Milano avviene quella che si definisce la conversine di Agostino: Monica ne è subito informata e lo aiuta ad accostarsi alla comunità cristiana.

Nei mesi successivi Monica con il figlio e altri amici si trasferisce a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, nella villa dell'amico Verecondo, dove partecipa ai Dialoghi che Agostino intreccia con i presenti. Ella svolge il ruolo di padrona di casa e nello stesso tempo quella di interlocutrice intelligente, amabile e di buon senso.

Agostino la descrive come "donna nell'aspetto, uomo nella fede, anziano per la sicurezza, madre per amore, cristiana per la pietà."

A Milano assiste al battesimo di Agostino e del nipote Adeodato. La famiglia decide infine di ritornare in Africa: si fermano ad Ostia per l'imbarco. In questa città Agostino e Monica hanno un'estasi, una stupenda esperienza spirituale, così perfetta che lei stessa afferma di non potersi aspettare altro dalla vita terrena. Poco dopo si ammala e si muore.

Il nome di Monica non compare in alcun martirologio antico. Diverse traslazioni del suo corpo (sepolto inizialmente a Ostia, oggi a Roma) le valsero un culto che risale al XII secolo e che riguardava essenzialmente i canonici regolari lateranensi.

Il suo epitaffio, inciso nei primi decenni del V secolo, fu ritrovato in parte ad Ostia.

La sua festa si celebra il 27 agosto, il giorno prima di quella del figlio Agostino.