Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Storia dell'ordine > Documenti > Fonte Avellana

DOCUMENTI PER LA Storia dell'Ordine Agostiniano: Fonte Avellana

San Nicola da Tolentino e il miracolo delle rose: affresco nel convento agostiniano di Tolentino

 

San Nicola da Tolentino e il miracolo delle rose

 

 

PERGAMENE DI FONTE AVELLANA

 

 

 

13 pergamene, trovate fra le carte dell’eremo di Fonte Avellana nel 1973, riguardano il convento di Piaggiolino, che apparteneva ai Brettinesi e che fu venduto all’eremo di Fonte Avellana nel 1291. Tali documenti sono stati pubblicati da C. PIERUCCI in Analecta Augustiniana 36 (1973), pp. 205-245.

Del convento di Piaggiolino fino ad ora si sapeva soltanto che vi aveva dimorato per qualche tempo S. Nicola da Tolentino, morto nel 1305. Così infatti riferisce di lui uno dei testi interrogati durante il processo di canonizzazione: "CLIV testis: frater Guillelmus de Montelpero, lector loci fratrum heremitarum de Montelpero [...] interrogatus [...] dixit se cognovisse dictum fratrem Nicolaum per multos annos ante obitum eius. Et dum ipse testis esset scolaris in gramaticalibus et staret in loco fratrum heremitarum de Plaiolino Fanensis diocesis, dictus frater Nicolaus erat conventualis illius loci et erat homo singularis abstinentie et magne orationis; et licet locus ille esset positus in silva, Nicolaus omni mane celebrabat; et ab omnibus communiter de contrata et districtu Fani habebatur dictus frater Nicolaus in magna reverentia propter bonam vitam eius; et in sua conversatione erat multum benignus et humilis, et tribulatorum et infirmorum maximus consolator; et ipse testis, dum in dicto loco infirmaretur, a dicto fratre Nicolao omni die visitabatur et confortabatur ..."

I documenti ritrovati ci dicono che il convento di Piaggiolino era un eremo già esistente nel 1249 (documento n. 1), confermano che il convento era situato in una selva (documenti nn. 7 e 13), che prima di appartenere all'Ordine agostiniano era appartenuto a quello di Brettino (documenti nn. 1, 2 e 3), che aveva acquistato nei dintorni consistenti fondi terrieri (documenti nn. 1-9 e 13), che vi era una discreta comunità (documento n. 7) e che nel 1291 fu venduto insieme a tutti i suoi beni all'eremo di S. Croce di Fonte Avellana (documento n. 13): questo fatto spiega perchè i documenti sono passati nell'archivio di questo eremo. Inoltre ci rivelano i nomi di quattro priori di Piaggiolino e di altri diciannove frati che vi dimorarono. Di notevole importanza è il documento n. 12, che è il più antico atto capitolare della Provincia della Marca di Ancona che si conosca e che fu tenuto nel convento di S. Lucia di Fano il 12 settembre del 1290. Ma i documenti che più interessanti sono quelli che riguardano il Beato Clemente da Osimo. Di lui non si conosceva nulla prima della sua elezione a Generale dell’Ordine agostiniano avvenuta nel 1271. Ora il documento 7 ci svela che nel 1269 egli era Provinciale. I documenti 10 e 11 sono invece sue lettere del 1290, quando cioè era Generale dell’Ordine. Il documento n. 11 ci descrive il sigillo del suo generalato: era di forma circolare, impresso su cera rossa, con il suo nome attorno e al centro una Madonna col Bambino e genuflesso, accanto a un angelo, un frate con le sembianze dello stesso priore generale.

 

Documentazione pergamenacea di Fonte Avellana