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Immagine del papa Benedetto XVI

Benedetto XVI

 

 

 

BENEDETTO XVI SFOGLIA SANT'AGOSTINO

 

ROMA - Udienza Generale

Mercoledì 2 marzo 2011

 

 

 

 

Presentati al papa l'ultimo volume dell'Opera Omnia del santo d'Ippona e una sua raccolta iconografica edita da Città Nuova.

Era il 2008 quando Papa Benedetto XVI ricevette l'Opera Omnia di sant'Agostino, circa ottanta volumi prodotti in quarantasei anni da Città Nuova editrice. Quell'opera mastodontica però, il 2 marzo 2011, ha trovato la sua vera conclusione, quando al Santo Padre è stato presentato l'ultimo volume degli indici. Al papa è stato anche donato un tomo non meno gradito, ancora sul santo d'Ippona: l'Iconografia agostiniana. Dalle origini al XIV secolo. « Quest'opera fa onore alla Chiesa», è stato il commento entusiasta esternato dal papa di fronte alla piccola delegazione che è giunta fino a lui, rispetto al lavoro che egli stesso definisce « immenso», al riguardo di un santo a lui tanto caro su cui ha svolto studi approfonditi.

Un patrimonio sterminato che per la prima volta viene presentato sistematicamente: lavoro, quello dell'Opera Omnia, iniziato nell'aprile 1965, con l'accordo tra l'editrice Città Nuova e la Nuova biblioteca agostiniana. Introduzioni, traduzioni (l'Opera si compone di testi latini a fronte con annessa traduzione), note ed infine gli indici, cinque volumi che composti a partire dal 2006 e che solo da ieri, dopo l'udienza dal papa, si possono dire conclusi.

La delegazione che si è presentata in Vaticano era formata da Giovanni Battista Dadda, procuratore delegato dell'editrice Città Nuova, l'agostiniano padre Franco Monteverde della comunità di Tolentino (MC), in rappresentanza della co-editrice Nuova biblioteca agostiniana, e di due dei tre curatori del volume iconografico, Alessandro Cosma e Gianni Pittiglio.

Comincia la nuova opera, anch'essa vasta, dell'Iconografia agostiniana: quattro i volumi, con dedica iniziale a papa Benedetto XVI, che andranno ad esplorare le rappresentazioni di sant'Agostino dalla morte fino al XVIII secolo; uno studio di grande interesse storico, artistico, agiografico e pastorale. «Il volume unisce il bello delle rappresentazioni artistiche a tutto il vero che sant'Agostino ha prodotto nei secoli», è il commento di Giovanni Dadda.

«È il coronamento dell'Opera Omnia, che analizzava, commentava e spiegava la dottrina del santo e l'annessa indiscutibile influenza nel pensiero moderno. Ora si aggiunge la bellezza delle riproduzione artistiche che testimoniano l'importante ruolo agostiniano anche nell'arte». L'accurato lavoro di ricerca iconografica ha portato i tre storici dell'arte, curatori dell'opera, a rivolgere la propria attenzione verso un gran numero di città e di stati per cogliere le tracce del santo nell'arte. In questo primo volume si individuano due parti: una prima che raccoglie le 125 opere maggiormente significative ed una seconda che ne raccoglie altre 700 corredate da brevi schede. «Quando l'impegno dell'editoria cattolica si focalizza su importanti aspetti dottrinali, il Santo Padre sorride sempre con gioia», è infine il commento del procuratore generale di Città Nuova a proposito della reazione del pontefice nei confronti delle opere presentate.

Benedetto XVI ha mostrato un particolare interesse verso la foto riguardante la basilica di san Nicola a Tolentino, nota per la cupola affrescata con immagini di Agostino, dove l'allora cardinale Joseph Ratzinger si recò in visita col fratello, rimanendone piacevolmente ammirato.