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RossoPorpora Ensemble

RossoPorpora Ensemble

 

 

VAS SPIRITUALIS

Concerto dell’Ensemble RossoPorpora

10 novembre

Pavia in S. Pietro in Ciel d'Oro ore 21

 

 

 

Lunedì 10 novembre nella Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro alle ore 21 il Comitato Pavia Città di Sant'Agostino e la comunità agostiniana pavese guidata da Padre Mario Millardi offrono alla cittadinanza e agli amici della Basilica il primo grande appuntamento di questa speciale settimana dedicata al 1660esimo anniversario della nascita di Aurelio Agostino a Tagaste.

Si tratta del Concerto dell'Ensemble RossoPorpora (Francesca Boncompagni, Lucia Napoli soprani; Maddalena Altieri alto; Massimo Altieri, Giacomo Schiavo tenori; Walter Testolin basso, direzione; Dario Carpanese organo) che eseguirà il programma qui allegato con le note di sala.

 

 

Note di sala

Al termine di un secolo travagliato, drammatico e rivoluzionario, la Chiesa cattolica entrava nel XVII secolo completamente rinnovata in quasi tutte le sue molteplici forme. Non poteva essere altrimenti dopo un secolo che aveva visto lo scisma protestante, il conseguente sacco lanzichenecco della Città Eterna, il grande e complesso Concilio Tridentino e la nascita di nuove forme di adesione al messaggio evangelico attraverso la fondazione di diversi nuovi ordini religiosi. Quella che si affermò nella pratica religiosa fu una forte esigenza spirituale, che peraltro era presente all'interno della Chiesa cattolica già dall'inizio del Cinquecento, come testimoniano tanto il movimento degli Spirituali di cui facevano parte i cardinali Pole, Contarini e Sadoleto e artisti come Vittoria Colonna e Michelangelo Buonarroti, tanto la creazione da parte di Ignazio di Loyola della pratica degli Esercizi Spirituali. Il termine spirituale fu presto mutuato anche in ambito musicale, trovando una realizzazione in generi musicali come la Lauda spirituale che riprendeva con nuovo vigore una pratica medievale e il Madrigale spirituale, che invece vestiva d'abiti nuovi e decisamente più edificanti quel madrigale che nella sua versione profana si era affermato come il genere musicale più raffinato e diffuso del secolo. Tutti i grandi compositori dell'epoca si cimentarono con la composizione di madrigali spirituali, tra essi, solo per fare alcuni nomi, Palestrina, Lasso, Monte, Marenzio, Monteverdi.

Nel frattempo stava nascendo e si affermava irreversibilmente una nuova pratica musicale basata sul canto a voce sola accompagnata con la tecnica del basso continuo. Questo nuovo genere ben si confaceva alle nuove esigenze espressive, in qualche modo maggiormente intime e private, che nascevano da questo spiritualismo. Certo non mancavano le grandi composizioni, ricche di suoni diversi e di molte voci, ma oramai la gran parte delle creazioni musicali riguardavano esecuzioni per poche voci, con una grande aderenza al testo e attenzione alla comprensione dello stesso. Anche le forme polifoniche divenivano più semplici e stringate, sempre tese a esprimere dei significati che potessero essere compresi anche dall'assemblea dei fedeli. L'esempio più evidente di questo cambiamento è senza dubbio l'opera di Claudio Monteverdi (Cremona 1567- Venezia 1643), il più grande dei compositori italiani, che negli anni del suo magistero a Venezia rivoluzionò radicalmente il proprio stile in principal modo nella musica religiosa. La sua Selva Morale e Spirituale edita tra il 1640 e il 1641 è il più chiaro esempio di questa nuova tensione, in grado di avvicinare l'uomo più semplice a nuove e inesplorate profondità della propria devozione attraverso la musica. La sua musica è sempre cristallina, scorre senza contrasti e fa cogliere immediatamente i significati dei testi grazie a una sorprendente semplicità che si potrà ritrovare solo in Mozart un secolo e mezzo dopo.

Il tutto senza rinunciare a un'altissima qualità compositiva e a una profonda bellezza della creazione musicale, come dimostrano la semplice ma raffinatissima Messa a 4 voci, il piccolo gioiello Quam pulchra es, l'emozionante Magnificat secondo a quattro e le splendide ed esemplari Letanie della Beata Vergine, vera e propria realizzazione in musica di questo nuovo sentire spirituale cristiano. Questa particolare devozione dell'uomo seicentesco è ben confermata anche nell'opera di molti musicisti, come Alessandro Grandi, Giacomo Carissimi, Heinrich Schütz, Dietrich Buxtehude, Marc Antoine Charpentier e moltissimi altri e ben si può ritrovare anche nei due mottetti di autori meno conosciuti e praticati come Adriano Banchieri (Bologna 1568 - 1634) e Natale Monferrato (Venezia 1610 - 1685). La tensione cromatica che caratterizza Anima mea liquifacta est e l'inaspettato e vertiginoso lirismo del Salve regina di Monferrato, veri capolavori seppur semi sconosciuti della letteratura musicale del Seicento, sono ulteriore testimonianza di un'epoca e di un mondo nei quali devozione spirituale e arte musicale non solo procedevano insieme, ma anzi trovavano ognuna la propria conferma e amplificazione nell'altra.

Walter Testolin

 

 

 

Vas spiritualis

Musica e devozione nell'Italia del Seicento

 

Claudio Monteverdi Messa a 4 da Cappella Selva Morale e Spirituale - 1640

O quam pulchra es, anima mea Ghirlanda Sacra - 1625

Girolamo Frescobaldi Recercar con obligo di Cantare la Quinta parte senza Tocarla Fiori Musicali - 1635

Claudio Monteverdi Magnificat Secondo a quattro voci in genere da cappella Selva Morale e Spirituale - 1640

Natale Monferrato Salve Regina Motetti Libro III - 1681

Adriano Banchieri Anima mea liquefacta est Terzo libro di Pensieri ecclesiastici - 1613

Claudio Monteverdi Letanie dalla Beata Vergine Mottetti II - 1620

 

RossoPorpora Ensemble

Francesca Boncompagni, Lucia Napoli soprani

Maddalena Altieri alto

Massimo Altieri, Giacomo Schiavo tenori

Walter Testolin basso, direzione

Dario Carpanese organo