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Grandi Vittore Silvio: Traslazione spoglie di Agostino 

Frontespizio dell'opera di Grandi

Frontespizio dell'opera di Vittore Silvio Grandi

 

 

 

TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DI AGOSTINO

di Grandi Vittore Silvio

 

 

Tratto da VITA DELL' DOTTOR DELLA CHIESA S. AURELIO AGOSTINO, VESCOVO DI BONA IN AFRICA. VNITEVI LE CONFESSIONI E REGOLA DEL MEDESIMO S. PADRE, COLLA STORIA E CONFUTAZIONE DOGMATICA DELLE RESIE MANICHEA, DONATISTA E PELAGIANA; E COLL'INDICE DELLE CONGREGAZIONI MILITANTI SOTTO IL SUO INSTITUTO E DI TUTTI GLI LIBRI DA LUI DATI ALLA LUCE, Venezia 1712, pag. 296

 

 

 

 

Nell'accennato esiglio de' vescovi, trà i prelati costretti furggirsene ad un evidente pericolo vi fù S. Fulgenzo vescovo di Ruspa, fervoroso sostenitore della Dottrina, e regola di S. Agostino, qual giusti gli ordini ricevuti dal suo Maestro S. Fausto, vegliando alla custodia del venerabile Corpo del Santo, e de' suoi celebri Libri, nel partirsi dall'Africa portò seco quel prezioso tesoro, facendo Porto con si bel carico nell'Isola di Sardegna; ove agli undeci di Ottobre del detto anno 484, lo depose onorificamente nella Basilica di Cagliari, la capitale di quel Regno.

Circa ducento ventitre anni riposò il Santo corpo nell'Isola di Sardegna; ove Iddio in testimonianza dell'affetto, con cui esalta i suoi Santi, lo rese illustre con prodigiosi, e numerosi miracoli. liberò più volte il Regno dagli assalti dei Mori, restituì la vista ai ciechi, e la sanità agli Infermi; con tanta fama di divozione, che per ogni parte venivano i fedeli ad ossequiare, ed impetrar grazie dà quelle sacrate reliquie.

Indi comparso l'anno 725, ed intesasi da Luitprando Re dei Longobardi, l'improvvisa invasione fatta dai Saraceni nell'Isola accennata di Sardegna, timoroso, che quei Barbari non profanassero il  Venerabile Monumento di quel Santo; non men pio, che generoso, lo comperò da essi a gran prezzo di oro. In tal modo trasportato il sacro deposito nella vicina Spiaggia di Genova, quindi lo stesso Re col seguito numeroso di vari Vescovi, scoperto il Corpo, e deposte le insegne regali, lo ricevè solennemente con trasferirlo verso Pavia.

Furono infiniti gli Infermi, che accostandosi a quella divota, e decorosa Processione, col solo contatto del Sacrato Corpo riceverono la bramata salute; onda lieti con esaltar le lodi di Dio ritornavano alle proprie Case, pubblicando in se medesimi gli meriti del Gran Padre S. Agostino.