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Martiri AfricaNI: Marcello di Tingis

Asso mauretano: moneta di bronzo battuta a Tangeri nella seconda metà del I sec. a. C. reca sul verso due spighe (simbolo della prosperità di Tingis)

Asso mauretano: moneta di bronzo battuta a Tangeri

nella seconda metà del I sec. a. C. reca sul verso due spighe

simbolo della prosperità di Tingis

 

 

MARCELLO DI TINGIS

 

 

 

Centurione e martire (morto nel 298): il martirio di san Marcello (Marcellus) a Tingis (l'odierna Tangeri) non è conseguenza di una persecuzione generale: si tratta di un caso isolato di un soldato messo a morte per rifiuto del servizio militare. La storia di questo centurione ci è nota dai verbali di comparizione di Marcello davanti ad autorità diverse (il governatore di Tingitane, Anastasio Fortunato, il vicario dei prefetti del pretorio, Aurelio, il giudice Agricolano) e dalla lettera di Fortunato ad Agricolano, scritta per spiegare i fatti che riportiamo qui di seguito.

Il 21 luglio 298, in occasione di una festa di anniversario in onore dell'imperatore Massimiano, tutti i soldati erano riuniti per sacrificare e banchettare. Il centurione ordinario Marcello si avvicinò al trofeo delle insegne della legione davanti al quale si offriva il sacrificio, gettò a terra il suo cinturone ed il ceppo di vite, simbolo del suo grado, e proclamò: "io sono un soldato di Gesù Cristo, e smetto di servire i vostri imperatori".

Mantenne le sue affermazioni davanti al governatore Fortunato, che rinviò il centurione Marcello al giudice Agricolano. Il 30 ottobre, Marcello confermò: "Non è conveniente che un cristiano che serve Cristo presti il suo servizio nelle milizie di questo mondo." Il verdetto fu immediato: "Marcello, che serviva come centurione ordinario, ha rinunciato pubblicamente al suo giuramento. Ordino che sia decapitato". L'esecuzione ebbe luogo il giorno stesso a Tangeri. Viene festeggiato il 30 ottobre.