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AFRICA ROMANA: Banasa JULIA VALENTIA

Terme degli Affreschi a Banasa: mosaico di Amore e Psiche

Terme degli Affreschi: mosaico di Amore e Psiche

Terme degli Affreschi a Banasa: mosaico delle Ninfe e Baccanti

Terme degli Affreschi: mosaico delle Baccanti

 

 

BANASA JULIA VALENTIA

 

 

 

Banasa fu fondata nel III secolo a. C. sulla sponda sinistra dell'uadi Sebou, al centro della pianura del Gharb. Citata da Tolomeo, Plinio il Vecchio e nell'«Itinerarium Antonini», divenne colonia romana col nome di Julia Valentia Banasa fra il 33 e il 27 a. C. dopo la morte del re mauretano Bochus II, ben prima dunque della conquista romana della Tingitania.

La cittą raggiunse il suo apogeo nel III secolo, epoca in cui furono ricostruiti i principali edifici pubblici. Scoperta nel 1871 dall'archeologo Charles-Joseph Tissot, la cittą fu sottoposta a diverse campagne di scavi che hanno individuato tre livelli di occupazione preromana. Il foro conserva la pavimentazione a grandi lastre calcaree, sotto le quali sono state trovate le vestigia di costruzioni di epoca anteriore, distrutte agli inizi del III secolo; sul lato est sono i resti di una piccola curia absidata.

Il Campidoglio, ampliato nel II secolo e provvisto di tre logge che custodivano la triade capitolina (Giove, Giunone, Minerva), č situato sul lato sud del foro. Sul lato opposto č visibile un arco a tutto sesto appartenente alla basilica, dove si amministrava la giustizia. Dal Campidoglio, attraversando l'asse stradale principale, si raggiungono le cosiddette grandi terme dell'Ovest.

Una scalinata e un vestibolo immettevano in un grande ambiente (tepidarium), in origine pavimentato in marmo bianco, sul quale affacciavano i locali riscaldati su ipocausto e la piscina. Subito a ovest, a un livello inferiore, si trovano le cosiddette terme degli Affreschi, con vestibolo mosaicato dal quale si accedeva a un ambiente pavimentato in mattoni disposti a lisca di pesce e con muri affrescati. Interessanti i mosaici con Amore e Psiche e con Ninfe e Baccanti.

A sud delle terme gli scavi hanno portato alla luce le rovine di un quartiere di abitazioni, botteghe e laboratori con un piccolo tempio.

Lungo la via principale si allineavano altre botteghe, a ovest delle quali sorgeva il quartiere sviluppatosi attorno a una costruzione probabilmente adibita a macellum (mercato), con un cortile centrale circondato da gallerie. Al centro del portico sud č visibile un pannello raffigurante due personaggi e un albero stilizzato. Le piccole terme, a nord del macellum, erano forse riservate a una setta dionisiaca; un mosaico raffigurante teste di amorini e probabilmente il dio Bacco ornava il pavimento del vestibolo.