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AFRICA ROMANA: Cuicul

Il maestoso arco di Caracalla

L'Arco di Caracalla

 

 

CUICUL

 

 

 

L'attuale città di Djemila conserva ancora uno splendido scenario del sito romano. L'antica romana Cuicul ha ancora i principali edifici ben conservati. Cuicul nacque come presidio militare su uno stretto altopiano triangolare situato in una zona piuttosto aspra alla confluenza di due fiumi. Il luogo venne scelto soprattutto per la ricca terra coltivabile che lo circondava. La città venne costruita secondo il modello romano: al centro il Foro, con due vie a formare gli assi principali, il Cardo Maximus e il Decumanus Maximus. Durante il regno di Caracalla, nel III secolo, gli amministratori della città fecero costruire un nuovo Foro, circondato da edifici ancora più grandi e fastosi di quelli che abbellivano il vecchio Foro.

Le possibilità di espansione e di costruzione erano però limitate dalla natura del suolo, tanto che il teatro dovette essere costruito fuori dalle mura della città. Con l'affermarsi del cristianesimo nel IV secolo, sul pendio della città furono costruiti una basilica e un battistero, che oggi costituiscono le rovine più importanti dell'intero sito. Il museo si trova proprio accanto all'ingresso al sito.

Al suo interno c'è un bel modello in scala dell'intero sito archeologico. I mosaici sono veramente stupendi, in particolare quello dei gladiatori che combattono contro gli animali selvatici in un anfiteatro. C'è anche una collezione molto bella di utensili d'uso quotidiano trovati durante gli scavi: questi oggetti semplici come strumenti chirurgici, serrature, pezzi di vetro e gioielli consentono di immaginare la vita della popolazione molto meglio di quanto possano fare centinaia di mosaici e di statue di marmo, e per di più sono di grande fascino.

La città romana con i monumenti principali

La città romana con i monumenti principali

Dal museo il sentiero scende lungo il pendio: a destra è visibile la nuova cupola del battistero. L'edificio viene tenuto chiuso perché i mosaici all'intero non vengano in alcun modo danneggiati. Scendendo con qualche difficoltà si arriva alle Grandi Terme, che sono enormi e occupano una superficie di più di 2500 mq. Le pareti di alcune camere sono ancora in piedi e in certi punti si possono ancora vedere i canali e le tubature usati per il trasporto dell'acqua e per incanalare il vapore. La strada prosegue superando una fontana di marmo sulla sinistra e arriva al nuovo foro, che ufficialmente si chiama Place Severus dal nome dell'imperatore Settimio Severo, che era Africano.

La strada a ovest era quella per Sétif e su di essa è situato l'Arco di Trionfo, che è molto decorativo e fu costruito nel 216 d. C. in onore dell'imperatore Caracalla. Il Decumanus Maximus, a nord, era la strada per Jijel; a est la strada andava a Costantina (Cirta Regia), mentre quella a sud portava a Timgad. Il Tempio di Septimio si trova nell'angolo sud-orientale del foro; qui furono rinvenute le statue di Settimio Severo e della sua consorte siriana, Julia Domna. La strada scende oltrepassando il bordello della città (facilmente riconoscibile per la presenza del simbolo fallico intagliato nella pietra vicino all'ingresso) e arriva al vecchio foro.

Nel centro c'è un altare del III secolo, mentre sul lato ovest c'è un bassorilievo che rappresenta in modo ancora incredibilmente chiaro alcuni animali sacrificali e un uomo con una mazza. Il retro del mercato dà sul foro e vi si accede passando sotto un arco sul Cardo Maximus. Questo mercato è una delle delizie di Djemila. I tavoli dei venditori situati alle pareti sono ancora li e all'incirca all'altezza della spalla nella parete che dà sul foro ci sono sei buchi dove erano infilati i pali che corrispondevano ad altrettante unità di misura. Di fronte c'è una piccola tavola di pietra con tre cavità, ognuna delle quali ha un foro sul fondo. Queste erano le misure standard per i prodotti agricoli: quando si voleva acquistare dell'olio o del grano, una di queste cavità veniva riempita e l'acquirente metteva sotto di essa il suo contenitore. Il mercato porta il nome del cittadino che ne sostenne le spese, Cosinius Primus.

Vicino all'ingresso del mercato sul Cardo Maximus, sotto la basilica civile, c'è la prigione. Il teatro si trova fuori dalle mura della città ed è situato sul fianco della vallata, che in questo punto è piuttosto ripida. Nel IV sec. fu costruito un quartiere cristiano, con annesso un battistero e una basilica. Il Battistero è ancora ornato dai mosaici originali, mentre la cupola è stata rifatta.

Il maestoso arco di Caracalla

Mosaico romano di una domus a Cuicul