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sant'Agostino a Roma

La cripta della Basilica di santa Maria in Cosmedin

La cripta della Basilica di santa Maria in Cosmedin

 

 

CRIPTA DI AGOSTINO A ROMA

 

 

 

Accanto alla schola cantorum nella basilica di Santa Maria in Cosmedin una scala scende in una cripta, che venne costruita da Papa Adriano I.

E' l'unica cripta alto medievale che si è conservata a Roma non di forma semianulare.

La cripta risale al secolo VIII e si presenta a tre navatelle, con sei colonne romane di recupero con capitelli d'arte ravennate.

L'altare è scavato a pozzetto in un cippo romano e conteneva le reliquie di Santa Cerilla.

Sui muri laterali della cripta vi sono otto nicchie divise da una mensola su ogni lato e costituivano il deposito delle reliquie di ventidue Santi e Martiri Cristiani provenienti dalle Catacombe.

E' tradizione raccontare che in questa cripta abbia abitato Sant'Agostino durante la sua permanenza a Roma e che vi fossero delle gallerie che la collegavano con le Catacombe della Via Appia.

 

 

La cripta nella basilica di Santa Maria in Cosmedin fu fatta scavare da Papa Adriano I nel nucleo di tufo dell'Aniene in opera quadrata, dove sorgeva l'ara chiamata Ara Maxima.

Il grande monumento romano di carattere greco era stato ricostruito nel II secolo a. C. anche se l'ara risalirebbe ad un periodo antecedente la fondazione di Roma. Nel sacello venivano probabilmente conservate le reliquie divine. Una loggia porticata sorgeva adiacente all'ara e nella basilica di Santa Maria in Cosmedin e nella sua sacrestia se ne possono vedere ancora i resti.

 

La basilica di Santa Maria in Cosmedin fu costruita nel VI secolo da religiosi orientali nell'area in cui dimorava una comunità greco-bizantina di Costantinopoli. La diaconia che prestava assistenza a orfani, vedove e ammalati, era nota come comunità di Santa Maria in Schola Graeca. Per ospitare i monaci greci che fuggivano dalle persecuzioni dell'imperatore Costantino V Copronimo (iconoclastia), Papa Adriano I nel 782 fece demolire i ruderi dell'Ara Maxima di Ercole per ampliare la diaconia preesistente. Alla fine del primo millennio alla chiesa fu aggiunto il convento. I monaci greci diedero alla chiesa il titolo di Kosmidion (che in greco significa ornamento) in ricordo dell'omonimo edificio che sorgeva a Bisanzio. Dopo essere stata saccheggiata dai Normanni nel 1078 la chiesa venne restaurata nel 1118-1119. Nel 1715 Papa Clemente XI fece portare il livello della piazza a quello più basso dell'interno della basilica.