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2013 : visita alle chiese romaniche di Almenno

2013: visita alla chiesa romanica di san Tomé ad Almenno

2013: visita alla chiesa romanica di san Tomé ad Almenno

 

 

LE CHIESE ROMANICHE DI ALMENNO

8 settembre 2013

 

 

 

S. Tomè è un monumento romanico a pianta circolare, una rarità per i secoli XI e XII, e ci richiama poche altre chiese , quali il S. Lorenzo di Mantova e il Duomo di Brescia. E' costituito da tre cilindri sovrapposti, che vanno restringendosi dal basso verso l'alto, costruiti con pietre squadrate e levigate di provenienza locale ( per lo più calcare bianco-rosato, ma anche ceppo del Brembo e arenaria grigio- verde), disposte in corsi abbastanza regolari. Qui doveva esistere una necropoli romana, come testimonia il ritrovamento, nel 1988, di una tomba del I secolo a. C., e forse un tempietto pagano a pianta rettangolare, dedicato al dio Silvano. L'origine della chiesa è sconosciuta. Forse con il diffondersi del cristianesimo in Almenno, nel V- VI secolo venne edificata un'edicola religiosa nell'area di S. Tomè e più tardi, forse nel IX secolo, venne costruita la prima chiesa di S. Tomè a pianta circolare. La notizia è confermata anche da alcuni documenti e dalla presenza di tombe dello stesso periodo. Nel 975 la corte feudale di Almenno fu donata dai conti di Lecco al Vescovo di Bergamo e così pure la primitiva chiesa, che fu abbandonata e ridotta ad un rudere. Fu nel 1150 circa che il Vescovo decise la sua ricostruzione sulle fondamenta della rotonda precedente e con il riutilizzo di vari elementi architettonici.

 

A circa cinquecento metri dalla Madonna del Castello, sempre nel comune di Almenno San Salvatore, troviamo la chiesa di San Giorgio. Si tratta di un edificio romanico a struttura basilicale a tre navate, risalente al XII secolo. Non c'è una documentazione certa sulla sua fondazione; l'unica data sicura è il 1171, quando risulta che la chiesa esisteva già fondata dal vescovo di Bergamo.

La chiesa fu costruita in due momenti, come è possibile notare dalla diversità dei materiali e delle tecniche utilizzate: migliori e più curati nella prima tessitura muraria in arenaria rispetto alla seconda in borlanti.

L'importanza di San Giorgio nella storia dell'arte non solo lombarda è dovuta, oltre che alla sua architettura romanica, agli affreschi che ornano le sue pareti. Gli affreschi della parete di destra, del secolo successivo, hanno una maggiore compiutezza, come si può rilevare nel trittico di San Giorgio e la Principessa, la Madonna e il Bambino e S. Alessandro, attribuito al Maestro del 1388.

 

La chiesa di San Nicola origina da una pestilenza degli anni 1483-84: gli Almennesi fecero voto a Dio che avrebbero costruito una "cappella" in onore dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionali protettori contro le malattie infettive, se il contagio fosse finito presto. Nel 1485 la predicazione del frate agostiniano Alberto da Sarnico convinse la popolazione ad edificare una chiesa intitolata a S. Maria della Consolazione e un monastero per gli Agostiniani Eremitani. Il comune donò a fra' Alberto un terreno di 10 pertiche in località "Bastia o Castello" ad Almenno Alto e promise un ulteriore stanziamento di 1.000 ducati d'oro, dopo che si fosse ottenuta l'approvazione dalla Congregazione Lombarda degli Agostiniani.

L'interno della chiesa è a una sola navata, divisa in sei campate da cinque grandi archi gotici. Il tetto è formato da un'orditura in legno e formelle originali in cotto affrescate. Nelle pareti laterali sono inserite sei cappelle per lato, realizzate con archi e volte di copertura a tutto sesto.

Il culto a San Nicola ebbe tale successo che, a partire dalla seconda metà del Seicento, la chiesa stessa cominciò ad essere chiamata con il suo nome. L'antica confraternita del Santissimo Sacramento, trasformatasi in Scuola dei Cinturati, acquistò grande autorità, soprattutto nella gestione di alcuni lasciti e nell'organizzazione delle feste più amate dal popolo.

 

 

Il Santuario della Madonna del Castello è, in realtà, un complesso monumentale, costituito da tre chiese di diverse epoche: sono stati edificati in successione, rispetto al sagrato attuale, il santuario di Santa Maria di Castello del XVI secolo, la chiesa della Pieve di San Salvatore della fine del IX secolo e, sotto questa, una cripta del VII-VIII secolo. Il territorio su cui sorge questo complesso, è stato occupato dai Romani e dai Longobardi per la sua posizione strategica a picco sul fiume Brembo. Inoltre, nell'area a destra della chiesa, sono stati ritrovati i resti di una villa romana di età augustea (1-14 d.C.) ed un altare dedicato al dio Silvano, attualmente conservato nel museo archeologico di Bergamo.

Si accede ala sua cripta entrando dalla Pieve di San Salvatore, attraverso una porta situata alla destra del tempietto posto in corrispondenza dell'altare del Santuario, Da qui è possibile raggiungere il piano di calpestio dell'antica cappella palatina. Agli inizi del X secolo, dopo le dominazioni longobarda e franca, la corte di Almenno passa sotto il dominio dei Conti di Lecco, che decidono di fortificare tutta l'area attorno al loro palazzo. La cappella diventa cripta e sopra di essa viene realizzata una nuova chiesa. La cripta è lontana dalle tipologie di una struttura longobarda: si tratta di un edificio a pianta rettangolare, diviso a metà da una fila di 4 colonne che sostengono la copertura a volte irregolari a crociera. Si può notare che tre dei quattro capitelli sono elementi di recupero di epoca romana.