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2010: Visita al Monastero di san Genesio

In visita alla chiesa e monastero di san Genesio

In visita alla chiesa e all'ex monastero a san Genesio

 

A CASSAGO SAN GENESIO

 

 

Visita all'ex monastero di san Genesio fondato dagli agostiniani nel Cinquecento.

 

23 luglio 2010

 

 

La visita si inserisce in una delle attività ludico-culturali proposte dell'Oratorio feriale di Cassago in collaborazione con l'Associazione S. Agostino.

Quest'anno la gita finale ha toccato la chiesetta della Madonna del Sasso e l'ex convento con annesso oratorio di san Giuseppe in località San Genesio.

Le due località si trovano lungo il percorso del Cammino di sant'Agostino e presso la chiesa della Madonna del Sasso è possibile timbrare la carta del pellegrino.

 

Nel 1591 Martino da Lucca, frate dell'ordine eremitano agostiniano, si stabilì a Cagliano e, nell'intento di far conoscere e diffondere il suo ordine, si prese cura della chiesa di San Genesio erigendo anche un piccolo convento.

Questa decisione fu probabilmente sollecitata dagli stessi abitanti. Poichè il parroco di San Vittore in Brianza saliva raramente a San Genesio, nel 1591 i suoi abitanti, uniti a quelli di Cagliano e di Campsirago, proposero agli agostiniani della Congregazione di Lombardia di cedere loro in proprietà la chiesa di san Genesio con annesso terreno e di concorrere alla costruzione di un piccolo convento.

Un breve di Gregorio XIV del 18 luglio 1591 approvava pienamente tale cessione agli Agostiniani, ma l'opposizione energica del parroco di san Vittore, don Martino Ponzoni, trascinò in lungo la vicenda, finché si giunse ad un accordo il 19 novembre 1592, nel quale tra l'altro si concedeva l'uso della chiesa ai frati, la costruzione di un convento, la residenza di sei religiosi e il pagamento di 40 lire imperiali al parroco di san Vittore. In capo a cinque anni il convento fu finito. Gli agostiniani non persero tempo e diffusero presso la popolazione della Brianza la venerazione di santi illustri del loro ordine, fra cui san Nicola da Tolentino.

In un'ampia radura poco discosta dal convento e da esso dipendente fu costruita nel primo Seicento una chiesetta dedicata a san Nicola. E' altresì nota come San Bartolomeo ai Morti in quanto vi furono seppelliti i morti della peste manzoniana. All'interno sono conservate due statue in legno, una di san Nicola e l'altra della Madonna, portate dai frati agostiniani. Attualmente la chiesetta appartiene alla parrocchia di Nava ed è aperta al culto dei fedeli nei giorni dedicati a san Nicola, alla Madonna del Carmine e a san Bartolomeo.

Il convento ebbe vita grama per le scarse risorse del luogo. Gli Agostiniani rimasero in questo insediamento monastico fino al 1770: un dispaccio dell'imperatrice Maria Teresa lo aveva soppresso in data 20 marzo 1769. Anche l'Arcivescovo di Milano Giuseppe Pozzobonelli ne decretò la soppressione con il conseguente abbandono del Colle.