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2018:  Via Longa

Un gruppo di partecipanti alla tappa in visita al parco S. Agostino ascoltano le spiegazioni delle guide

Un gruppo di partecipanti alla tappa in visita al parco S. Agostino

Un gruppo di partecipanti alla tappa davanti alla Sede della Associazione S. Agostino

Un gruppo di partecipanti alla tappa davanti alla Sede della Associazione S. Agostino

 

 

La riscoperta dell'Antica Via Longa, ha conosciuto una nuova occasione per ridefinire il tracciato viario romano e alto medievale che molto probabilmente, secondo gli studi e le intuizioni dei promotori dell'iniziativa, collegava Como con Bergamo. Domenica 21 ottobre più di un centinaio di persone ha partecipato alla tappa che da Cassago Brianza ha portato a Ceregallo nel Comune di Sirtori. Il percorso e la tappa avrebbero dovuto essere percorsi a marzo, ma la manifestazione venne annullata a causa del maltempo.

Alla partenza, nella piazza del Municipio, la sindaca di Cassago Brianza, Rosaura Fumagalli, ha voluto porgere i suoi saluti e ringraziare i promotori per l'impegno nel proporre una iniziativa che porta alla riscoperta dei luoghi più belli e interessanti del territorio brianzolo. A Cassago Brianza è stato visitato il parco di Sant'Agostino con l'aiuto di quattro guide dell'associazione S. Agostino, che hanno illustrato gli aspetti più specifici del soggiorno del santo a Cassago e della tradizione che ne è derivata in loco. I partecipanti hanno proseguito per Zizzanorre dove l'avvocato Pedroli ha illustrati le caratteristiche più salienti della storia dell'abitato di origini alquanto antiche. Tappa successiva a Cremella con visita alla chiesa, ai resti romani e medioevali, nonchè alla chiesa sconsacrata con i suoi magnifici affreschi. Prima di arrivare a Verdegò, i partecipanti hanno fatto una sosta a Monte Gregorio, nella cui cascina vive una Comunità dedita ai lavori agricoli, i cui rappresentanti hanno illustrato le varie attività e lo spirito che anima la Comunità.

Giunti a Verdegò Natale Perego, autore del libro "Verdegò Sulla sommità della collina", ha presentato le vicissitudini del paese e della chiesa medievale. Il percorso ha quindi raggiunto la cascina Ceregallo e i vari luoghi dove sono state fatte nel passato scoperte che risalgono sia all'epoca romana che medioevale.

E' stata dapprima visitata la fondazione di una torre che si crede avesse funzione di controllo e di avvistamento sull'ampia pianura sottostante e che poteva essere parte di un sistema di fortificazioni erette dai Romani sulle alture per contrastare l'opposizione dei Galli Insubri. Poco più avanti presso una cappella sono conservate lapidi romane. Nella frazione di Ceregallo è stato visitato anche l'oratorio di Sant'Andrea dove si è conclusa la tappa. Costruito nel 1626 ad uso dei contadini, l'edificio presenta la tipica struttura degli oratori di campagna. Restaurato nel 1883, si ipotizza che sia stato costruito sul luogo di un tempio pagano romano dedicato a Cerere, dea delle messi, da cui sembra, a parere di alcuni storici, il nome stesso della località.