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brianza romana: Brivio

La capsella di Brivio

La capsella di Brivio

 

 

BRIVIO

 

 

 

 

 

Il nucleo di Brivio, in epoca romana, svolse una funzione strategica di prim'ordine poiché sito, come ancora oggi, sul fiume Adda. Ne sono piena testimonianza i due sarcofagi in serizzo del VI-VII secolo d. C. nonché le due iscrizioni cristiane su lastre di marmo, una risalente al III-IV secolo d. C. e l'altra all'anno 527, scoperti presso il castello nella prima metà dell'Ottocento.

 

Sin dai tempi degli antichi romani "La Sosta" era un punto di passaggio e faceva parte della "Brivio Bergamasca". L'antica strada romana arrivava da Pontida e attraversando Cisano raggiungeva l'Adda dove vi era dapprima un ponte di legno, poi un ponte di barche, poi l'approdo di un traghetto ed infine l'attuale ponte di Brivio.

D'Almenno l'antica strada doveva adunque condurre a Pontita o Pontida. Si hanno memorie dell'esistenza di questa terra sotto l'anno 1081. Da Pontida poi conduceva a Brivio; e le notizie di questo Borgo ascendono all'anno 968. Sino da quest'epoca era luogo fortificato, rammentandosi il Castello che vi esisteva rinomato da poi per le vicende guerresche, e del quale esistono ancora a' giorni nostri gli avanzi.

Il nome dato a Brivio, detto Brivium in latino, non debb'essere altro che una corruzione di Biyium, e quivi due strade dovevano propriamente aver capo. Quella che ora ci occupa proseguire doveva per la valle di S. Martino verso Vercurago. A' tempi del padre Celestino, che stampò l'Istoria di Bergamo l'anno 1617 chiamavasi tuttavia questa strada lungo quella valle Strada romana.

 

 

Capselle per reliquie

Nel 1888 nella chiesa di san Giovanni Battista in località Castello, durante i lavori per la fognatura che portarono alla demolizione dell'altare, furono scoperte murature relative ad un impianto più antico della chiesa  e furono rinvenute due capselle per reliquie entro un loculo, una in marmo, contenente una in argento dorato. Quest'ultima, di forma ovale, è provvista di un coperchio piatto ed è figurata con scene della Risurrezione di Lazzaro sul coperchio, dell'adorazione dei Magi e dei Tre Ebrei nella fornace sulle facce lunghe del corpo. Sui lati corti sono raffigurate porte di città.

Risale alla prima metà del V secolo d. C.

 

Sarcofagi  (Località castello)

Iscrizioni  (Cripta della chiesa di san Giovanni Battista in località Castello)

Fornace  (Fornace Sesana)

Anfore