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brianza romana: Costamasnaga

Tregolo, la torre castello

Tregolo, la torre castello

Masso avello all'esterno della chiesa di Brenno

Masso avello all'esterno della chiesa di Brenno

 

 

COSTA MASNAGA

 

 

 

 

 

Località Tregolo a cascina Pettana

Nel 1850 in località Tregolo in proprietà Negri a 30 m. dalla Torre vicino a cascina Pettana furono rinvenuti un masso avello con copertura di lastroni di pietra ed uno sperone in ferro. la datazione è imprecisabile, probabilmente alto medioevale. Il masso avello si trova presso casa Isacco a Costa Masnaga, mentre lo sperone presso casa Negri a Milano.

 

 

Località Centemero presso Campo dei Morti

Presso la proprietà di Giovanni e Antonio Beretta nel 1888 in un periodo non meglio precisato, durante lavori di cava per materiale da costruzione, furono rinvenute "alcune tombe di varia struttura, coperte da una lastra di pietra grezza, contenente ciascuna un vaso o due, coperti da altro vaso capovolto, e da piastrelle."

A ottobre dello stesso anno 1888 furono rinvenute altre sette tombe, con struttura coperta da un lastrone di pietra, probabilmente a cremazione, i cui corredi andarono in parte dispersi ed in parte rimescolati. Erano formati da"vasi in pasta nera" e contenevano alcuni oggetti di bronzo tra cui quattro  o cinque ardiglioni di fibule e due "ricci". Tra i reperti raccolti vi erano un'anfora frammentaria ed un balsamario piriforme in vetro (forma Isings 28a).

Si ha notizia anche di un coltello con "manico d'osso" e di alcuni frammenti di vasi con "orlatura sagomata di tipo gallico." In base ai dati raccolti, dovevano far parte del rinvenimento anche una moneta di Costanzo II ed altre due non determinabili, ma riconducibili al periodo dei Costantinidi, un balsamario, un frammento di tegola ed un puntale di anfora.

La Necropoli risale al I sec. d. C.; il balsamario al I sec. d. C. mentre le monete alla metà del IV sec. d. C. Il materiale è conservato presso i Musei Civici di Lecco (monete, puntale di anfora, tegolone) e di Como (balsamari).

 

 

Località Camisasca

Nel luglio 1897 ci fu un rinvenimento fortuito nel corso dei lavori per la costruzione di una letamaia. Fu messa in luce una tomba a inumazione, a doppia deposizione, con struttura, costituita di ciottoli ai lati, da lastre sul fondo e da un lastrone come copertura. Il corredo era formato da due coppette, sei vasi a bocca larga con orlo ingrossato, di cui tre con scanalatura sotto l'orlo, una patera in terra sigillata con marchio in planta pedis (forma Dr. 18), una ciotola in terra sigillata nord-italica, una fibbia in bronzo e tre monete: due bronzi di Costantino Magno (306-337) ed uno di Flavio Giulio Crispo (302-326) Cesare dell'Impero figlio di Costantino e della prima moglie Minervina.

La patera risale alla prima metà del I sec. d. C., le monete alla prima metà del IV sec. d. C. eil resti al Iv sec. d. C. Il materiale è conservato ai Musei Civici di Lecco.

 

 

Località Samarino, ex cimitero

Nel 1898 avvenne un rinvenimento fortuito durante gli scavi al cimitero. Furono recuperate un'anfora contenente un vasetto in forma di Anfora, provenienti probabilmente da un contesto tombale, ed un'altra anfora. Il materiale si trovava presso la famiglia Beretta e poi forse ai Musei Civici di Lecco (donazione di A. Magni nel 1900).

 

 

Località Tregolo sul colle di fronte a cascina Pettana

Alla fine del 1800 furono rinvenute con modalità imprecisate tre monete: un quadrante dei tresvirii (triumviri monetali)Lamia, Silo, Annio, uno di C. Rubezio ed uno di Claudio (41-54 d. C.). Il contesto è indeterminabile: databili al I sec. d. C. Conservate al Museo Civico di Lecco.

 

 

Località imprecisata

Probabilmente tra la fine del 1800 e i primi del 1900 fu recuperata una olletta contenente cinque monete: due di Gordiano 238 d. C.) una di Marco Aurelio (161-180 d. C.), una di Alessandro Severo (222-235 d. C.) ed una di Faustina (105-140 d. C.). Insieme ad esse furono rinvenute altre 26 monete in bronzo illeggibili. E' possibile che si trattasse di un ripostoglio. Difficile è stabilire con certezza se altre 33 monete, tra cui alcune di Costantino I e II, Valente (364-378 d. C.) e Costante (337-350 d. C.), indicate come provenienti dalla stessa zona, facessero parte di un altro ripostiglio, rinvenuto nella stessa occasione. Il primo gruppo di monete risale alla metà del III sec. d. C., il secondo alla fine del IV sec. d. C. Il materiale è conservato al Museo Civico di Como.

 

 

Località Samarino

In un bosco di robinie che fiancheggia la linea ferroviario Monza-Molteno nel 1911 durante i lavori di sterro furono rinvenute quattro tombe a cremazione con struttura a cassa formata da tegoloni sui lati e da lastre sul fondo. Si trovavano a 60 cm dal piano di campagna. Le associazioni tombali non furono conservate e soltanto di due tombe si conosce parte del corredo.

Tomba 1: coppetta in terra sigillata (forma Ritterling 12 tipo B) e bidente in ferro. Datazione primo quarto del I sec. d. C.

Tomba 2: ciotola a vernice rossa presigillata.

I corredi delle altre due tombe possono essere identificati sulla base della cronologia dei materiali, che si dividono in due gruppi omogenei. Datazione prima metà del I sec. d. C.

Tomba 3: vaso a trottola a spigolo vivo, decorato a fasce bianche sovradipinte, ciotola a vernice nera, frammenti di parete di un vaso ovoide e coltello in ferro a dorso leggermente arcuato e taglio sinuoso. Datazione La Tène C/D della seconda metà del II sec. a . C.

Tomba 4: olpe e frammento di patera in terra sigillata nord-italica (forma Dr. 37/32 tipo B). datazione I sec. d. C.

 

 

Località Centemero

Presso il Campo sportivo in località Verana nell'ottobre del 1934 un rinvenimento fortuito durante lavori di sterro permise di trovare "quattro urne ad incinerazione, ornate di figure e contenenti fiale o balsamari, coltellini e ninnoli, che andarono purtroppo dispersi insieme alle urne. Datazione imprecisabile, forse della prima età imperiale.

 

 

Località Samarino

In via Manzoni e a 400 m dal Cimitero nel luglio del 1982 avvenne un rinvenimento fortuito nel corso di lavori per la edificazione di villette. Si è potuto accertare l'esistenza di un insediamento con prevalente attività produttiva artigianale di epoca romana. E' stata messa in luce una vasca costruita in ciottoli e frammenti di tegoloni legati con malta. Non sono state rinvenute altre strutture murarie, mentre il livello di distruzione della fase insediativa conteneva ossa, laterizi e frammenti ceramici molto scarsi. Tra i materiali raccolti sono numericamente rilevanti i frammenti ossei, principalmente di cervidi in varie fasi di lavorazione. Datazione attribuita al III-IV sec. d. C.

 

 

Località Brenno della Torre

Nel 1995 è stato scoperto un masso avello nel corso di lavori agricoli su un terrazzo fluvio glaciale. Il masso avello si presenta di notevoli dimensioni, ricavato da un masso erratico di ortogneiss originario della Valtellina ("Serizzo" del gruppo Masino-Bregaglia), trasportato dal ghiacciaio durante l’ultima glaciazione. Il Monolito di granito di colore grigio chiaro ha una forma irregolare nella quale è stata scavata una vasca il cui bordo esterno è di forma rettangolare con spigoli arrotondati. Il sepolcro interno è rettangolare, con uno dei lati brevi a semicerchio e l’altro con angoli arrotondati. Datazione imprecisabile. Posizionato accanto all’abside della chiesa dei SS. Gervaso e Protaso.