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brianza romana: Galbiate

Resti dell'insediamento goto sul Monte Barr

Resti dell'insediamento goto sul Monte Barro

 

 

GALBIATE

 

 

 

 

 

Villa Ronchetti, via Monmte Barro 17

Nell'autunno 1792 circa si rinvenne nel terreno, ove sorse una amena villa, un'affettuosa iscrizione mortuaria che a queste età devesi riferire, scolpita in una lastra di marmo, posta sei braccia distante d'un sepolcro in muro, con entro le ossa di una donna. Quell'iscrizione conservasi nella stessa villa Custodi e dice:

 

D. M.

MAXIMA

FORTIORIS

MEMORIA

PIGNUS AMORIS

MEXIMUS

FILI

PIENTISSIMI

ET FORTIO PATER

 

Il marmo è della cava di Musso, il che prova che sin da' primi secoli dell'era volgare si estraeva quel marmo. Negli anni 1822 e 1824 si rinvennero poi nello stesso luogo non poche urne ed avanzi d'armature conservati pure nella detta villa.

 

Sul Monte Barro esistette un insediamento tardoromano - altomedievale legato al grande limes prealpino realizzato fra V e VI secolo a difesa dalle incursioni germaniche, poi rapidamente conquistato dai Goti di Teodorico nella memorabile battaglia del ponte sull'Adda di Olginate, nell'agosto del 590 d. C.

 

 

Corte casa colonica

in via Vittorio Veneto 6 nella corte della casa  colonica di proprietà Bartesaghi nel 1822 fu rinvenuta una lastra di serizzo con l'iscrizione mutila:

DIDIAE

IVNI F

risalente all'epoca romana. Fu riutilizzata per un certo periodo come stipite in una costruzione, è stata tolta e ricollocata come panchina nel giardino.

 

 

Località Campa

Presso la località Campa vicino alla villa Ronchetti, fra il 1822 e il 1824 furono rinvenute un "centinaio fra sepolcri e tombe cinerarie". Alcune strutture di tombe erano di "pietra", mentre altre erano, in base alla descrizione, presumibilmente a cappuccina.All'interno furono trovate armille di bronzo e "avanzi di armatura". Questi ultimi risulterebbero pertinenti soltanto alle sepolture a cremazione. Età presumibilmente gallica o romana.

 

 

Presso la chiesa di S. Bernardino

Verso Gambolese, attualmente Villa Ronchetti, in via Monte Barro 17, anteriormente al 1872 fu rinvenuta una tomba a cappuccina. Non si ha notizia di eventuale corredo. Età romana. Materiale disperso.

 

 

Monte Barro

Alle falde del Monte Barro rinvenuta tomba o tombe a inumazione. Datazione imprecisabile. Materiali non  reperiti.

 

 

Villa Vergano

In località Valle delle Noci, nella frazione di Villa Vergano anteriormente al 1898 fu localizzato un coperchio di avello in serizzo. Datazione imprecisabile, forse età tardo romana o alto medioevale. In situ.

 

 

Località Campo dell'Avello

Nella frazione Vignola, in località Campo dell'Avello prima del 1898 fu localizzato un masso avello, all'interno del quale vennero raccolti alcuni frammenti di ceramica graffiata e due acciarini. Si sa inoltre che a 4 m circa dal masso furono rinvenute delle probabili tombe con vasi. Probabilmente di età medioevale.

Il masso avello è in situ, mentre i reperti delle tombe sono presso i Musei Civici di Lecco.

 

 

Cava Mossini

Presso il Ponte Azzone Visconti in data imprecisata fu rinvenuta una coppa con labbro a listello. Risale agli inizi del I sec. d. C. Conservato presso i Civici Musei di Lecco.

 

 

Monte Barro

Sopra la Baita degli Alpini nel 1932-1933 durante lo scoppio di mine per la costruzione di una strada fu rinvenuta una tomba a inumazione da cui furono recuperati i seguenti oggetti: frammenti di coppi, un frammento di bordo d'anfora con tracce di malta, frammenti di tegole e mattoni, tutti probabilmente pertinenti alla struttura tombale del tipo a cappuccina, un frammento di piede a tacco di grosso vaso verniciato di rosso, frammenti di bordo di vaso, sei frammenti di grosso vaso, forse un'anfora. Sono conservati insieme a questi reperti anche due frammenti di lastra di calcare riproducenti l'impronta di un'asse lignea, utilizzati anch'essi verosimilmente per la costruzione della struttura.

Età tardo romana. Conservati ai Civici Musei di Lecco.

 

 

Via Canevate

All'angolo di via Unità d'Italia 10, in proprietà Ratti nel 1963 durante i lavori per la costruzione di un pozzo furono trovati embrici e coppi, forse pertinenti a tombe a cappuccina. Età romana, conservati ai Civici Musei di Lecco.

 

 

Sala al Barro

in località imprecisata nel 1968 fu rinvenuto un frammento di macina di pietra vulcanica insieme a frammenti di tegoloni, pertinenti probabilmente ad un contesto insediativo. Furono notati anche dei resti di muri. Datazione imprecisabile. Conservati ai Civici Musei di Lecco.

 

 

Frazione Oliva

In località Rizzaga, in via don E. Sironi nel novembre del 1975 durante lavori di sbancamento fu rinvenuta una presunta  fornace. La struttura era troncoconica, con un diametro di base dio 3,50 m e il sommitale a 3,20 m. La spessore del muro era di 0,60 m alla base e 0,35 m alla sommità. Venne raccolta una scoria. Presunta età romana. La struttura è stata distrutta.

 

 

Monte Barro

Presso Cascina Monte a quota 612 slm nel 1968 e nel 1978 durante ricognizioni di superficie fu localizzato un masso con coppelle. Datazione imprecisabile. In situ.

 

 

Monte Barro

Lungo il sentiero di Mezzo nelle vicinanze di S. Michele è stato localizzato,. in data imprecisata, un masso con coppelle. Datazione imprecisabile. In situ.

 

 

Monte Barro

In località Eremo presso la Baita degli Alpini ai Pani dio Barra, nel 1755 G. Allegranza e nel 1825 Carlo Redaelli  avevano segnalato l'esistenza di ruderi visibili. Nel 1986-1987 le campagne di scavo hanno messo in luce strutture insediative relative ad uno stanziamento goto.

In particolare in loc. Piani di Barra sono stati riconosciuti resti di stratificazione archeologica e di edifici con muri in pietre di cava, legate da malta, probabilmente coperti con tetti tegolati, in virtù dell'elevato numero di tesole presenti negli strati di crollo. Oltre a piccoli edifici ne è stato individuato uno di grandi dimensioni (edificio I). A est dei Piani di Barra sono state individuate murature con andamento poligonale, probabilmente pertinenti ad un sistema di difesa del versante meridionale del Monte Barro. L'edificio I copre una superficie di più di 1500 mq ed è formato da distinti corpi di fabbrica a due piani, organizzati su tre lati attorno ad un'area centrale tenuta probabilmente a cortile; il quarto lato è delimitato da un muro di cinta. Il corpo di fabbrica orientale è risultato il più interessante. E' percorso da una serie di basamenti in granito di pilastri probabilmente lignei che sostenevano le travature pavimentali del piano superiore. L'area interna era divisa in ambienti con pareti probabilmente di legno. All'interno dei vani sono stati rinvenuti focolari. L'ala settentrionale è formata da un vano centrale affiancato sui due lati da due vani minori, a loro volta affiancati da due ambienti rettangolari. Nel 1988-89 sono state scavate inoltre due torri della cinta difensiva. de1 versante sud orientale. La torre 2 è di pianta quadrata rinforzata da contrafforti e provvista di una scala in muratura, addossata al lato ovest; la torre 3 è di dimensioni maggiori, priva di contrafforti. Nel 1990, un intervento di scavo nel settore C ha portato alla luce l'edificio II e parzialmente il III; il II edificio. a pianta rettangolare era diviso in due vani ripartiti in quattro ambienti. Tra i materiali raccolti, soprattutto nell'edificio I, figurano: frammenti di ceramica invetriata, pertinenti a ciotole, scodelloni, mortai, o11e; olle, coperchi e catini coperchio in ceramica grezza; frammenti di due coppe in sigillata chiara africana; alcuni frammenti ài anfore e lucerne;: frammenti di recipienti in vetro e lastre di finestre; fusarole; oggetti in ferro tra cui speroni, strumenti da lavoro, chiodi, grappe zanche, chiavi, frammenti di cesoie; oggetti di bronzo tra cui anelli da dito, un castone circolare con decorazione cloisonné, uno spillone, una fibbietta, una corona pensile; oggetti in osso tra cui pettini, pedine da gioco: monete romane ed ostrogote. Dalla metà V alla meta VI sec. d. C. Materiali al Museo Civico di Lecco e all'Antiquarium di Monte Barro.

 

 

Via  2 giugno

Il 15 ottobre 1989 durante lavorio di sbancamento per la costruzione di parcheggi sono stati messi in luce livelli antropici a circa 50-100 m di profondità dal Piano di campagna. Sono stati raccolti frammenti ceramici. Presunta età neolitica.