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brianza romana: Missaglia

Disegno dell'ara romana scoperta dall'avv. Emilio Seletti di Missaglia

Disegno dell'ara romana scoperta dall'avv. Emilio Seletti di Missaglia

 

 

MISSAGLIA

 

 

 

 

 

Presso la chiesa parrocchiale

Un'ara in serizzo è stata rinvenuta nei pressi della chiesa parrocchiale in seguito alla demolizione di un edificio. A forma di parallelepipedo (45 x 43 x 31 cm), l'ara si presenta mutila da ogni lato, ma soprattutto superiormente mancano la cimasa e parte del dado. L’iscrizione conservata sulla faccia principale è la seguente:

 

.... [Libero]

[p]atr[i con]s[e]rvat(ori)

vindemiarum

Maximinus Verus

Aper conduqtor(es)

l(oco) d(ato) Aquilio procur(atore)

 

Datazione: età romana.

 

 

Località Missagliola-Tegnoso

Nell'aprile del 1826 nella proprietà Montea sotto il torchio in località Missagliola-Tegnoso, venne rinvenuta in circostanze non conosciute un'ara votiva incisa in serizzo dedicata a Giove:

 

IOM

VS

CVIBIVS  [per Mommsen MVMIVS]

 

IOVI OPTIMO MAXIMO

VOTUM SOLVIT

CAIUS MUMIUS

 

che probabilmente risale alla prima metà del I sec. d. C.. Il reperto si trova al Civico Museo Archeologico di Milano nel Deposito Primaticcio.

 

 

Località Valle S. Croce chiesa di proprietà Marzorati

Nel 1972 furono rinvenute due semicolonne di una iscritta. Datazione imprecisabile, probabilmente di età romana. Si trova nel Parco di Villa Marzorati.

 

 

Ara romana

Dalla località di Missaglia proviene l'ara romana donata al Museo Civico di Milano dal consultore avv. Emilio Seletti, che pure favorì il seguente cenno: "piccola ara votiva in serizzo, alta m 0,695, larga alla base 0,505 e della grossezza di 0,325. In una delle facciate maggiori si legge la lettera A, di mediocre fattura, alta circa cm 6,05, residuo di una iscrizione abrasata, della quale si intravedono segni di alcune lettere. Quest'ara manca della base e, dopo aver servito quale materiale, passò a decorare il giardino di una mia casetta in Missaglia ove tengo pure il coperchio in serizzo di una tomba di epoca romana lunga m. 2,033 alta m. 0,835 e larga m. 1,32." 

[Archivio Storico Lombardo, 1896, pag. 439]