Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Agiografia > Beati agostiniani > Cristina da Spoleto

BEAti dell'Ordine Agostiniano: CRISTINA DA SPOLETO

Immagine della beata Cristina in una scenografia di Hajnal

Immagine della beata Cristina in una scenografia di Hajnal

 

 

Beata CRISTINA DA SPOLETO

1432 - 1458

di Ferdinando Rojo  O.S.A.

 

 

 

L'inizio della vita di questa singolare figura di donna può benissimo collocarsi nel momento in cui ella, intorno al 1450 o qualche anno più tardi, decise di cambiare vita e, abbandonando la famiglia e i luoghi nei quali aveva vissuto, vestì l'abito delle agostiniane secolari. Di lei si sapeva solo che era giovanissima, bella, che diceva di chiamarsi Cristina e che desiderava ardentemente mettersi alla sequela di Cristo. Da quel momento la sua esistenza fu un pellegrinaggio permanente alla ricerca di un luogo ove vivere nell'oblio. Dimorò presso alcuni monasteri agostiniani non rimanendo mai a lungo in nessuno.

La vita di preghiera, le mortificazioni, ma soprattutto le opere di misericordia verso i bisognosi la costringevano ad allontanarsi ogni qual volta si accorgeva che era oggetto di attenzione. Desiderosa di poter visitare i luoghi santi di Assisi e di Roma per potersi poi spingere fino alla Terrasanta, in compagnia di un'altra terziaria, giunse a Spoleto dove soggiornò per un breve periodo dedicandosi alla cura dei malati nell'ospedale cittadino. Dopo aver vissuto intensamente la sua nuova vita per alcuni anni, forse ancora ventenne, morì nel 1458. Su queste notizie c'è accordo tra gli agiografi. Non così per il tempo precedente alla sua eroica decisione di fuggire dal mondo restando nel mondo, motivo per cui è conosciuta sotto varie denominazioni. Alcuni la ritengono appartenente alla famiglia dei Visconti di Milano o a quella dei Semenzi di Calvisano in Brescia.

Per loro la fuga sarebbe stata motivata dal desiderio di liberarsi di quanti la volevano maritare contro i propri desideri e ideali. Altri la presentano col nome di Agostina, nata nei pressi del lago di Lugano verso il 1432-35, figlia del medico Giovanni Camozzi e sposata ancora fanciulla con un artigiano del luogo. Rimasta presto vedova, avrebbe avuto una relazione con un cavaliere milanese dalla quale nacque un figlio morto bambino. Risposata si vide uccidere il marito da un soldato invaghitosi di lei. Visconti, Semenzi o Camozzi ?

Modello di vita intemerata o di convertita? La risposta Cristina la portò con sé nella tomba. Il suo corpo venne sepolto a spese del comune di Spoleto nella chiesa agostiniana di S. Niccolò. Numerose grazie e miracoli attribuiti alla sua intercessione, contribuirono ad accrescere e diffondere il culto sorto immediatamente dopo la sua morte, che Gregorio XVI ratificò nel 1834, proclamandola beata.

 

 

 

Acta SS. Februarii II, Venetiis 1735, 799-802; Sacra Rituum Congregatione. Approbationis cultus ab immemorabili tempore praestiti Ven. Servae Dei Christianae de Vicecomitibus, tertiariae OESA., Romae 1834; MOTTA E., La b. Cristiana di Spoleto era del lago di Lugano, in Boll. Sto. della Svizzera italiana 15 (1893) 84-93; CONCETTI N., OSA., De B. Christina a Spoleto, terziaria, in AA. VV. (1914) 457-65; GUERRINI P., Intorno alla b. Cristina di Spoleto, erroneamente chiamata b. Cristina Semenzi di Calvisano, in Brixia sacra VII (1916) 140-68; DEL RE N., Cristina da Spoleto, beata, in BS. IV; Roma 1964 (rist. 1987), c. 341.