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CHIESE agostinianE d'Austria: Salisburgo

Navata centrale della chiesa di S. Agostino a Vienna

La chiesa di Mülln

 

 

LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. AGOSTINO DI MÜLLN A SALISBURGO

a cura di Mag. Josef Lanner, Abtenau

 

 

 

Quando i Romani fondarono la città municipale Juvavum intorno al 54 d. C., la collina di Mülln ne faceva parte, come è testimoniato dalla scoperta di una fossa di raccolta delle ceneri di cremazione (dopo il 142) sotto l'altare della cappella nella torre. Intorno al 790 il paese viene menzionato per la prima volta: Ad muln. Il 1 maggio 1148 l'arcivescovo Eberhard I consacrò una cappella romanica dedicata a Maria, già precedentemente esistente. La chiesa di Mülln era una filiale della parrocchia del Duomo dal punto di vista ecclesiastico, curata dal 1139 dagli Agostiniani canonici. L'arcivescovo Johann il von Reisberg iniziò nel 1439 la nuova costruzione della chiesa (Peter Harperger ?), consacrata nel 1453. Il 28 novembre 1461 Mülln fu separata dalla parrocchia del Duomo dall'arcivescovo-cardinale Burkhard von Weispriach e fu elevata con la filiale Maxglan a parrocchia propria.

Il 29 novembre 1465 egli stabilì qui un monastero collegiale per 10 canonici. L'arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau (1587-1612) chiamò nel 1605 l'ordine degli Agostiniani eremiti da Monaco e gli conferì la parrocchia ed il collegiato, incluse le filiali di Maxglan e Salzburghof (Freilassing). Wolf Dietrich fece costruire, come secondo fondatore, un nuovo edificio di monastero ed ampliò la sala gotica attraverso l'aggiunta di tre cappelle, determinate tombe dei suoi confratelli e della Salome Alt von Altenau (cappella della torre).

Gli eremiti Agostiniani fondarono nel 1621 una birreria, dalla quale si sviluppò la famosa birreria chiamata Müllner Bräustübl. L'ordine raggiunse il suo punto culminante sotto l'arcivescovo Max Gandolph e sotto il priore P. Johann B. Maralt OSAE, il quale fondò da qui una provincia salisburghese e tirolese separate. Però nel 1833 gli Agostiniani eremiti lasciarono tutti i monasteri salisburghesi, ed i Benedettini di Michaelbeuern furono i loro successori fino ad oggi. Nel 1857 le parrocchie Leopoldskron-Moos, nel 1891 St. Johann nell'ospedale civile, nel 1906 Maxglan, nel 1965 Lehen, nel 1967 St. Vitalis e Taxham, oltre che nel 1971 St. Paul, furono separate da Mülln come parrocchie proprie. Dal 15 agosto 1997 Mülln forma un'unione di parrocchie con Maxglan. Nel 1998 Mülln celebra l'850mo anno della sua consacrazione e la fine del suo restauro.

 

Guida alle opere d'arte della Chiesa

Nell'Augustinergasse al numero 1 si alza la facciata della chiesa a due assi alto barocca di Sebastian Stumpfegger (1708), decorata con i busti dei SS. Agostino e sua madre Monica. Attraverso il portale destro si raggiungono le scale con i loro gradini di processione in pietra e la cappella dei dolori o della pietà con un gruppo di pietà medioevale nell'altare tardo barocco di Jakob Mosi (1771). Sui muri delle scale si trovano i quadri della passione del Signore: Cristo cade sotto la croce (inizi 17° secolo), Flagellazione in mezzo al popolo (inizi 17° secolo), Martirio di S. Ursula e delle 11.000 vergini leggendarie. La lunetta con la visione di S. Agostino è degli inizi del XVII secolo. La statua di S. Vinzenz von Paul è attribuita a Johann Piger e risale al 1880. In ordine si trovano: Statua del Sacro Cuore di Gesù (20° sec.), Capella di Lourdes, Madonna di Fatima, statua (20° secolo). Altra splendida opera è "Angeli portano Gesù Bambino al mondo" un quadro ad olio di Georg Pezolt (anteriore al 1878). Si esce a questo punto nel cimitero. Si scopre la Flagellazione (fine 17° sec.), il Martirio di S. Sebastiano (inizi 17° secolo), la Deposizione della croce (17° sec.) ed un quadro della Pietà di qualità nello stile di Paul Troger, intorno al 1735.

Troviamo quindi la Cappella della Trinità (tomba della famiglia Grimming zu Niederrain), la

APPROFONDIMENTO

La chiesa di S. Agostino

galleria fotografica

 

Pietra memoriale (14°/15° sec.) per l'arcivescovo salisburghese Guntherdi Meiβen (1023-1025) che proviene dal vecchio Duomo. Tra le opere pittoriche segnaliamo una Pala d'altare maggiore del primo barocco di Martin Theophil Pollak, 1623, un Altare tardo barocco di Jacob Mosl con i quadri della SS. ma Trinità e dell'Angelo custode di Johann Martin Schmidt, chiamato Kremser Schmidt, 1769, un Crocifisso con quattro putti (nello stile di H. Waldburger, inizi 17° sec.), i quali portano gli arnesi del martirio.

 

Interno della chiesa

Il portale della chiesa ha due battenti con due teste gotiche di leoni (15° secolo). Sei semicolonne mascherate in stile barocco, nel centro gotiche, portano il "cielo" stuccato da Christoph Fenninger nel 1735-1738 con la colomba centrale dello Spirito Santo, il nome di Gesù e Maria come anche, lateralmente, l'Annunciazione e i quattro Padri latini della chiesa. La sala della cappella è dominata dal maestoso altare maggiore di Jacob Mosl secondo uno schizzo di Vinzenz Fischer (1758-1760). Nella sua nicchia centrale esso accoglie la statua miracolosa Mater gratiae tardo gotica (Madre delle Grazie), affiancata dalle figure dei SS. Caterina di Alessandria, Barbara, Alessio di Edessa e Guglielmo il Grande di Maleval, nel supporto oltre alle allegorie della Fede e Speranza, il gruppo centrale della SS. ma Trinità, in alto la figura di S. Agostino; tutte le figure sono di Lorenz Wieser, 1760. Il Tabernacolo rococò di ferro argentato e dorato fu creato dall'ottonaio Jakob Rumpl nel 1760. Andreas Fallwickl, scalpellino ad Hallein, disegnò il presbiterio moderno con altare libero, ambo e tavolo di credenza secondo i piani dell'architetto dott. Hans Hofmann nel 1997. Interessanti due candelabri di santo in ottone, 17° secolo.

Al di sopra della tavola di credenza c'è un quadro di S. Tommaso di Villanova OSAE di Peter Anton Lorenzoni del 1751. Più in alto la scritta latina della dedica dell'arcivescovo Wolf Dietrich. Nel presbiterio ci sono quadri ad olio in cornici di stucco: l'Adorazione dei pastori, l'Adorazione dei Re Magi, Maria Immacolata adorata dai SS. Tommaso d'Aquino, Bernardo di Clairvaux, Agostino e Giovanni Evang. di P. A. Lorenzoni, della metà 18° secolo. Il Pulpito rococò è di Johann Georg Hitzl, 1738. Nel baldacchino del pulpito è raffigurata l'Ecclesia trionfante sopra un predicante; a lato ci sono le figure dei quattro SS. Padri latini della chiesa Agostino, Ambrosio, Geronimo e Gregorio con lo scudo Fides ex audito (fede dall'ascolto della parola di Dio). Sulla porta del pulpito a rilievo troviamo Gesù come buon pastore. La base del pulpito è formata dai simboli intrecciati dei quattro SS. Evangelisti (aquila, angelo, toro e leone). J. G. Hitzl creò anche le cinque mezze figure di consolle dei SS. Gioacchino, Agnese, Giovanni Nepomuk, Giuseppe con Gesù Bambino e la madre Anna. Quattro grandi quadri raffigurano il Matrimonio di Maria, l'Annunciazione, la Visitazione di Maria e l'Ascensione di Maria opere di Vinzenz Fischer, intorno al 1760. Il matroneo ovest a due piani presenta sulla facciata un organo Egedacher, donato nel 1675 dall'abate Edmund Sinnhuber OSB, restaurato nel 1779 dall'abate Beda Seeauer di S. Pietro. Le quattro cappelle laterali sono state costruite dal 1605-1610 sotto l'arcivescovo Wolf Dietrich. Cappella della Fraternità (dal 1613), dedicata alla Madonna della Cintura Maria Trost di San Giacomo a Bologna. Nell'altare di marmo risalente al 1768 un quadro mostra la donazione della cintura ai SS. Agostino, Monica e Nicolò di Tolentino OSAE. Le figure laterali in marmo di un papa (Paolo II) e di S. Tommaso di Villanova, sono stilisticamente vicine a quelle di J. Schwaiger (Groβgmain, 1711).

Una Madonna vestita rappresentante una figura di processione in nicchia è della metà 18° sec. Maria Salus populi Romani, copia di una cosiddetta icona di Lucca di Santa Maria Maggiore, Roma, circondata da rilievi che rappresentano i 15 misteri del rosario (J. G. Hitzl, metà 18° sec.). Segue la Cappella della Torre o Battesimale. Di seguito scopriamo un Altare in onore di S. Maria Gennazzano, di Wolfgang e Johann Baptist Hagenauer creato nel 1766. Copia dell'immagine miracolosa di Peter Anton Lorenzoni. Gli affreschi messi allo scoperto di recente risalgono al periodo dell'arcivescovo Wolf Dietrich: sul soffitto "Concerto di putti" in grisaille; in mezzo tra questi: Ascensione di Maria, nei cartocci laterali in pittura monocroma: Trasfigurazione di Cristo, Risurrezione di Gesù, Risurrezione di Lazzaro e Pentecoste. Negli intradossi delle finestre troviamo le Allegorie delle Virtù. Si può osservare anche un Quadro di crocifissione con prelato sconosciuto inginocchiato come donatore di Martin Theophil Pollak del 1623. Il fonte battesimale è monolita, tardo gotica, ottagonale (intorno al 1500) con coperchio tardo barocco. Una scrittura moderna di restauro porta la data 1996 con tavola commemorativa di Salome Alt von Altenau. Segue la Cappella di S. Nicola di Tolentino OSAE o cappella del Sacramento con Pala di altare di Johann Michael Rottmayr (1690).

Dossale alto barocco (Jacob Mosl, 1768) con figure d'alta qualità dei SS. Antonio e Paolo Eremita e più precisamente due angeli del dossale nello stile di J. B. Hagenauer. Tabernacolo tardo barocco di J. G. Hitzl. Il Quadro inserito nel muro rappresenta la morte di S. Nicola di Tolentino, forse di Johann Friedrich Pereth. Cappella di S. Giovanni a San Facondo OSAE. Il dossale di marmo risale al periodo di arredamento di Jakob Mosl, 1768. Sull'altare le statue dei SS. Giovanni Battista e Giorgio nello stile di J. B. Hagenauer. Nel reliquiario in vetro ci sono le reliquie di S. Massimo un santo delle catacombe. Nella parete, in una larga cornice d'acanto, un quadro natalizio, una copia salisburghese secondo Otto van Veen, inizi 17° secolo, che mostra, secondo la tradizione, i ritratti dell'arcivescovo Wolf Dietrich e di Salome Alt. Sulla parete della chiesa è inserito il già dossale di portale con lo stemma dell'arcimonastero di Salisburgo, dell'arcivescovo Burkhard von Weispriach e dell'arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau, MDCIV.

Al di sopra nella cornice stuccata c'è il dipinto ad olio di S. Chiara di Montefalco OSAE, del 18° secolo, e di fronte quello di S. Rita di Cascia OSAE. Nicchia per meditazione della Croce. Creata nuovamente nel 1996, per poter mostrare il pezzo d'arredamento liturgico più antico, una croce romanica di Salisburgo. Il corpo della croce risale al periodo tardo romanico e rappresenta Cristo morto, ma in gesti maestosi.

 

Nuova sacrestia

Costruita nel 1709 da Sebastian Stumpfegger e stuccata riccamente da Diego Fr. Carlone, ha la fronte del portale con due lavabi in marmo e la parete di fronte con un quadro circondato da angeli dell'Andata al tempio di Maria. Il Mobile della sacrestia è di Ruep Schaider. Il soffitto è opera di Christoph Fenninger, intorno al 1738. Le panche conservano i simboli agostiniani del cuore fiammante. Antica sacrestia, nella parete esterna già croce di marinai (inizi 16° secolo). L'entrata alla tomba agostiniana eremita con i suoi colombari, è stata costruita da S. Stumpfegger, 1697. Un altare con quadro (di J. Greiter) che raffigura la Risurrezione di Lazzaro. La Cappella del cimitero è una costruzione antica che fu barocchizzata nel 1709 da S. Stumpfegger. Il soffitto presenta stucchi di Josef Schmid (intorno al 1710) e mostra scene del Vecchio Testamento, dipinte probabilmente da Fr. Theoderich Wagner, un monaco agostiniano dilettante.