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Chiese agostiniane

La chiesa di sant'Agostino a Como

Chiesa di sant'Agostino a Como

 

 

CHIESE AGOSTINIANE

 

 

 

La Bolla "Licet Ecclesiae Catholicae" cita quali conventi eremitici erano stati invitati a partecipare all'incontro a Roma, nel 1256, che portò alla Grande Unione.

"Quaedam [domus] S. Guillelmi, quaedam S. Augustini ordinum, nonnullae autem Fratris Joannis Boni, aliquae vero de Fabali, aliae vero de Britinis".

In base a tale dichiarazione, i rami originali degli Eremitani agostiniani sono stati i seguenti: i Gugliemiti, fondati da S. Guglielmo di Maleval poco prima della sua morte nel 1157. Da questa Congregazione sorsero diverse case, le più importanti delle quali si trovavano a Stabulum Rodis, nella valle di Maleval, e a Favale sul Monte Favale.

La loro regola, piuttosto severa, fu mitigata da Papa Gregorio IX, che impose alla maggioranza dei monasteri guglielmiti la Regola di S. Benedetto.

Quando costoro furono chiamati a Roma dalla Bolla "Licet Ecclesiae Catholicae" per aderire al nuovo ordine, essi sollevarono alcune obiezioni perchè non volevano cambiare la regola benedettina per per quella più mite degli Agostiniani. (Vedere Guil. De Waha, "Explanatio vitae S. Guillelmi Magni", ecc, 1693; "Acta Sanct. Boll.", Febbraio, II, 450 ss.; "Kirchenlex.", 2a ed., XII, 1609 ss .)

Diversi loro case per questa ragione non aderirono all'ordine di S. Agostino, e, principalmente in Italia, costituirono congregazioni separate. A questi gruppi separatisti appartengono gli eremiti della Santissima Trinità in Toscana, che era già stata unita in una congregazione agostiniana da Papa Innocenzo IV, nel 1243, grazie all'intervento del Cardinale protettore Riccardo Annibaldi, che aveva concesso indulgenze a coloro che avrebbero visitato le loro chiese (nel 1244).

I Giamboniti furono un altro gruppo che aderì, così chiamati dal loro fondatore, il beato Giovanni Bono, un membro della famiglia Buonuomini, che era nato verso il 1168 a Mantova. Egli ha vissuto da eremita la sua vita a Cesena, e morì nella sua città natale nel 1249 (Lodi, "Vita e Miracoli del b. Giov. Buoni", Mantova, 1591; "Acta SS. Boll.", Ottobre, IX, 693 sq.).

Nell'anno 1256 i Giamboniti possedevano undici monasteri e da loro uscì il primo generale dell'Ordine agostiniano Lanfranco da Settala di Milano.

Troviamo poi i Brittinesi, così chiamati dalla loro più antica fondazione, quella di San Blasius de Brittinis, vicino a Fano, nel quartiere di Ancona. Molte congregazioni, come ad esempio i Fratelli della Penitenza di Cristo (Saccati, o "portatori del Sacco"), i seguaci di Durandus di Huesca (Osca), e quelle dei "Poveri cattolici", furono unite con i Giamboniti.

Gli Eremitani di S. Agostino si diffusero rapidamente, in parte perché non si irradiarono da un unico primitivo monastero, e in parte perché, dopo i conflitti esacerbati nelle preesistente congregazioni, la vita attiva adottata dal maggior numero di comunità portò serenità e sviluppo fra i monaci. Solo ai Brittinesi, nel 1260, fu concesso il permesso di continuare a seguire la vita contemplativa. Pochi anni dopo la riorganizzazione degli agostiniani, sorsero numerosissimi monasteri in Germania, Francia e Spagna. La Germania raggiunse rapidamente il numero di quaranta conventi, molti di loro erano assai grandi e importanti, come ad esempio quelli a Magonza, Würzburg, Worms, Norimberga, Spira, Strasburgo, Ratisbona. Tutte queste comunità furono costituite tra il 1260 e il 1270. Già nell'anno 1299, la Provincia della Germania dovette essere suddivisa in quattro sub-province: la Renania e Svevia, quella di Colonia, di Baviera e di Sassonia.

Nel suo periodo di maggiore prosperità l'Ordine riuscì ad avere 42 province e 2 vicariati con 2000 monasteri e circa 30000 membri.