Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Chiese > Polonia > Lipinach

Chiese agostiniane IN POLONIA: Lipinach

Lipinach: sant'Agostino seduto nel suo studio

La chiesa di sant'Agostino a Lipinach

 

 

LA CHIESA DI SANT'AGOSTINO A LIPINACH

 

 

 

La chiesa di sant'Agostino è la chiesa più antica della città, famosa per le sue aree di fusione dello zinco e le miniere di carbone.

La costruzione della chiesa iniziò nel 1871 con la posa della prima pietra e progredì in modo rapido, ma nel 1872 i fondi erano già finiti. Intervenne il signor Schmieder, che per quanto protestante, assicurò le risorse per terminare la costruzione, che fu benedetta il 24 luglio 1872. La chiesa venne dedicata a sant'Agostino.

I costi di costruzione e di equipaggiamento della chiesa sono stati coperti per la maggior parte dalla Metallurgica Società Bracka e la Direzione Slesia Joint Stock Company per Miniere e zinco. La chiesa non venne costruita nell'aspetto attuale, perchè non presentava ancora le navate laterali, la Cappella del Rosario, la tomba, il confessionale, la corrente di ingresso principale al coro che sono state completati solo negli anni successivi.

Nel 1888 il consiglio della chiesa ha rinnovato la richiesta per l'erezione della parrocchia, che finalmente è stata accettata dal vescovo di Breslavia Giorgio Kopp.

La chiesa è stata costruita in stile neo-gotico, con una pianta a croce latina e una sala a tre navate.

L'unica decorazione di un certo rilievo della chiesa è un portale in pietra nel seminterrato della torre principale. E' di un colore contrastante con il resto della struttura della chiesa ed era sormontato da due statue: una di san Florian e l'altro di san Giovanni Nepomuceno. L'interno della chiesa è decorato con vetrate, alcune delle quali, nella navata, sono state eseguite su progetto di Adamo Bunsch. La chiesa di Lipinach si distingue da altre chiese neo-gotiche per le volte a crociera a costoloni, che coprivano tutto l'interno e tutta la chiesa. L'aspetto moderno interno della chiesa è stato progettati dagli artisti visivi Slawomir Oleszczuk e Viktor Ostrzolek.