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CANONICI REGOLARI LATERANENSI

Stemma dei Canonici regolari lateranensi Da: Alfa. T. 4. 12 = It. 556 Ms. - c. 43 da Modena , 1605

Stemma dei Canonici regolari lateranensi

da un codice modenese (1605)

 

 

CANONICI REGOLARI LATERANENSI

 

 

 

 

I Canonici Regolari Lateranensi seguono l'esempio di S. Agostino riproponendo la vita comune tra i sacerdoti e vivono il loro ministero, nel servizio parrocchiale, come espressione di questa consacrazione. Le prime notizie sulla loro presenza si hanno sin dal IX secolo presso la Basilica Lateranense ove una comunità di chierici segue la regola di Aquisgrana. Dopo il Sinodo Lateranense del 1059 Papa Alessandro II vuole rinnovare la vita di questa comunità e chiama al Laterano i Canonici Regolari del priorato di S. Frediano di Lucca.

La giornata dei Canonici è occupata per larga parte dalla liturgia solenne cantata, dedicando poi parte del tempo alla meditazione e allo studio.

Nei secoli successivi la Congregazione alterna vari periodi di presenza al Laterano, sino ad un allontanamento nel 1471, ad opera di Sisto IV, che risulterà poi definitivo. Vi sono, tra i Canonici, diverse spinte riformatrici tra le quali ricordiamo quelle di Leone da Carate e Taddeo da Bagnasco, che nel 1402 iniziano un nuova esperienza nella la canonica di S. Maria di Fregionaia presso Lucca; a questa casa se ne uniscono altre durante gli anni successivi, tutte accorpate in un'unica Congregazione da papa Martirio V nel 1421.

Nel 1438 Papa Eugenio IV assegna a questa congregazione il nome di Congregazione del Salvatore Lateranense. Il '500 è un periodo aureo, con l'unione alla Congregazione di varie case in Italia; vi è una particolare attenzione allo studio, alla produzione di opere di spiritualità e alla predicazione. In questo tempo l'impronta contemplativa resta forte, poiché non è permesso ai canonici il ministero parrocchiale. Nel '700 si assiste ad un certo declino; varie case, sia per decreti pontifici, sia durante la soppressione napoleonica, vengono chiuse.

Rimane una sola canonica: S. Maria di Piedigrotta, a Napoli. La rinascita si deve all'abate Vincenzo Garofali, canonico renano, che nel 1823 riesce ad unire le due Congregazioni, quella Lateranense e quella Renana, nella Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense. Con l'unità d'Italia sorgono altre difficoltà che, verso la fine dell'800, portano alla chiusura di gran parte delle case italiane, dando però un'apertura verso nuovi orizzonti in Europa, a cominciare dalla Francia (Beauchene, nel 1873) per poi arrivare con comunità in Inghilterra, Spagna e Belgio.

A queste case si unisce la canonica di Cracovia. La tensione missionaria porta inoltre i canonici in Argentina, Brasile e Zaire. Attualmente la Congregazione è presente in Spagna, Inghilterra, Francia, Polonia, Brasile, Argentina e Caraibi.

In Italia i Canonici Regolari Lateranensi sono presenti in una ventina di case caratterizzate dalla vita in comune e dal servizio nelle parrocchie. Fra le sedi più importanti ricordiamo Verres in Val d'Aosta, Vercelli, Andora in Liguria, Genova, Lucca, S. Floriano, Bologna, Gubbio, Orvieto, Roma e Napoli.